AVELLINO – Diventa definitiva la condanna a 18 anni di reclusione per Elena Gioia, annullata con rinvio invece la sentenza per l’ex fidanzato Giovanni Limata, a cui era stato riconosciuto un parziale vizio di mente. Lo ha stabilito ieri la prima sezione della Corte di Cassazione, dopo il ricorso presentato dagli avvocati Rolando Iorio e Livia Rossi. Elena è stata condannata in tre gradi di giudizio per l’omicidio del padre Aldo Gioia, con la complicità del fidanzato, il 23 aprile del 2021, ucciso nel sonno nella loro abitazione in corso Vittorio Emanuele ad Avellino.
Il Procuratore Generale aveva chiesto il rigetto del ricorso di Elena Gioia, mentre per Limata aveva proposto l’accoglimento parziale di un secondo motivo di ricorso presentato dall’avvocato Iorio, limitatamente al trattamento sanzionatorio. Per Giovanni Limata gli atti tornano davanti ad un’altra sezione della corte di assise d’appello per rivalutare la pena da irrogare.
La Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso di Elena Gioia, confermando la pena e condannandola al pagamento delle spese processuali. In Appello, lo scorso 15 aprile, la IV Sezione della Corte d’Assise di Napoli, presieduta dalla giudice Ginevra Abbamondi, aveva già ridotto la pena di Limata da 24 a 18 anni, riconoscendo un vizio parziale di mente che prevaleva sulle circostanze aggravanti. Anche Elena Gioia aveva ottenuto una riduzione della pena per la prevalenza delle attenuanti generiche. In primo grado, il 24 maggio 2023, la Corte d’Assise di Avellino aveva condannato entrambi gli imputati a 24 anni di carcere.
