NAPOLI – “I napoletani sono bravi!”. È l’omaggio, a braccio, del Papa, durante l’udienza concessa ad una delegazione del Dipartimento di Odontoiatria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, in occasione degli ottocento anni dalla fondazione.
“Sono lieto di salutarvi in occasione di un anniversario che vi fa onore e, proprio per questo, impegna la vostra responsabilità”, l’esordio di Francesco: “ottocento anni sono infatti trascorsi dalla fondazione dell’Università degli Studi di Napoli. Questa istituzione accademica porta ancora oggi il nome di Federico II, l’imperatore svevo che eresse il primo studium generale nella città partenopea, dando origine a una delle più antiche università del mondo. I napoletani sono bravi!”.
“La ricorrenza che festeggiate invita voi medici, in particolare, a fare memoria dell’illustre tradizione clinica di cui siete eredi”. “Vi esorto a coltivare una scienza che sia sempre a servizio della persona”, ha concluso il Papa.
Il Papa ha poi ricordato quando lui fu operato al polmone: “Io ricordo, quando ventenne, mi hanno tolto parte del polmone che si era ammalato. Sì, mi davano le medicine, ma quello che mi dava più forza era la mano degli infermieri che, dopo di fare le punture, mi prendevano per mano. Questa tenerezza umana fa tanto bene”.