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Oristano, sequestrati 250 kg di marijuana sotterrati

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La Polizia di Stato di Oristano, al termine di una brillante e rapida attività di indagine, ha tratto in arresto un uomo di 56 anni, originario di Fonni, ma da tempo residente nell’Oristanese, in quanto responsabile della detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

In agro di Masullas, all’interno di un ovile, il personale della Squadra Mobile, coadiuvato dagli operatori del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna e dalle unità cinofile antiesplosivoe antidroga della Questura, ha rinvenuto, a seguito di accurata perquisizione, oltre 250 chilogrammi di marijuana già sbocciolata e contenuta all’interno di due cisterne di circa 2000 litri ciascuna, interrate in prossimità dell’ovile.

L’importante operazione di polizia è avvenuta a seguito di accertamenti effettuati dagli investigatori della Squadra Mobile, che da tempo avevano notato movimenti sospetti nei pressi dell’ovile.

Veniva pertanto predisposto un servizio mirato in particolare alla ricerca di armi, che si riteneva l’uomo tenesse occultate presso la sua abitazione, ma senza aver riscontro in merito.
Il controllo veniva poi esteso anche all’interno e intorno ai due capannoni che costituiscono l’ovile, dove uno dei cani antidroga e il suo conduttore rivenivano, appeso ad una delle rotoballe di foraggio presenti sul posto, un rametto di marijuana con ancora attaccati due piccoli boccioli di infiorescenza.

Venivano quindi chiesti chiarimenti all’allevatore, ma questi riferiva di non aver contezza della provenienza di quel rametto.
Le operazioni per la ricerca di armi terminavano con esito negativo mentre proseguivano quelle in flagranza di reato finalizzate alla ricerca di stupefacenti.

A poca distanza di uno dei capannoni, adiacente ad una sala di mungitura, gli operatori notavano la presenza di terra smossa e di un piccolo pezzo di nailon che spuntava dal terreno, pertanto attirati da tale circostanza effettuavano un controllo più accurato, accertando il fatto che lì sotto era stato certamente interrato qualcosa.

In considerazione dei fatti veniva contattato un escavatorista esperto il quale, giunto sul posto con un mezzo idoneo, dissotterrava le due cisterne, all’interno delle quali erano stati occultati oltre 250 chilogrammi di marijuana.
Le successive analisi disposte dalla Procura della Repubblica ed eseguite dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica rilevavano un principio attivo dello stupefacente eccezionalmente alto, con picchi superiori al 25% di THC.

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