SPARANISE – L’ex sindacalista Bruno Ranucci, sparanisano di origine, e l’architetta Nadia Marra, responsabile per la Campania per la Rete per la Parità, hanno inviato al sindaco del Comune di Sparanise, Fabrizio De Pasquale, una richiesta di intitolazione di un luogo della città alle operaie tabacchine della fabbrica di Sparanise, e di installare a loro memoria una statua celebrativa e commemorativa.
I due ritengono che le operaie di Sparanise vadano consegnate alla memoria collettiva come simbolo dell’inizio della scalata delle donne verso la parità. Il tabacchificio di Sparanise è stato raccontato da Bruno Ranucci nel suo testo “La fabbrica delle donne” dove descrive i cambiamenti che la nascita del tabacchificio portò nella società sparanisana e in particolare per il lavoro femminile impiegato nelle lavorazioni. La fabbrica sorta alla fine degli anni ‘50, offrì a tante donne della cittadina la possibilità di un lavoro, di uscire dalla vita domestica o contadina per un lavoro in fabbrica. Questo cambio di vita, fu motivo per loro di emancipazione e libertà. Le operaie tabacchine furono “eroiche” perché lavoravano spesso anche se malate o in gravidanza, nascondendo il loro stato per paura di essere licenziate e per i rischi che correvano per la loro salute, anche sotto capannoni di amianto. La manodopera impiegata era per quasi il 90% costituito da donne e in alcuni periodi il tabacchificio arrivò a impiegare fino a 1000 operaie nell’arco del periodo dell’attività delle lavorazioni, risultando il più grande del Mezzogiorno per quantità di tabacco lavorato.