POLLICA – Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’ex brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi, ma ha reso una dichiarazione spontanea per protestarsi innocente. Cioffi è comparso questa mattina davanti al gip per sottoporsi ad interrogatorio di garanzia in merito alla contestazione di concorso nell’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre del 2010. L’ex brigadiere è detenuto al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
Con Cioffi, già condannato per traffico di droga, sono stati arrestati per l’omicidio del “sindaco pescatore” il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, che pure si è avvalso della facolltà di non rispondere, l’ex boss, ora collaboratore di giustizia, Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, e l’imprenditore Giuseppe Cipriano. Al cospetto del gip di Santa Maria Capua Vetere che lo ha sentito in rogatoria, Cioffi, difeso dall’avvocato Giuseppe Stellato, ha professato però la sua estraneità all’accusa di aver organizzato l’omicidio per evitare che Vassallo denunciasse il traffico di droga. Nei prossimi giorni sarà presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli, in cui la difesa di Cioffi punterà, per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sul valore “altamente indiziario” delle accuse formulate dalla Procura guidata da Giuseppe Borrelli nei confronti dell’ex carabiniere, accuse che si baserebbero soprattutto su fonti dichiarative, ritenute non concordanti e quindi non attendibili, come quella del nipote di Vassallo che avrebbe indicato Cioffi presente ad un sopralluogo il 28 agosto 2010, qualche giorno prima del delitto, nell’auto dell’altro indagato Giuseppe Cipriano; un sopralluogo che per la Procura doveva servire a monitorare i movimenti del sindaco per poi colpirlo al momento giusto.