CASTEL VOLTURNO – “Aveva i jeans sporchi di fango, siccome la bimba voleva andare in braccio, ho detto a mio fratello dammeli che li metto in lavatrice”.
Alessandra Moniello, sorella di Roberto Moniello e figlia di Alessandro Moniello, videocollegati dal carcere e accusati dell’omicidio di Luigi Izzo, è stata sentita dalla corte di assise citata dai difensori, gli avvocati Giuseppe Guadagno e Gaetano D’Orso che si sono resi disponibili all’acquisizione del verbale di interrogatorio reso dalla testimone ai carabinieri di Mondragone. Alla familiare dei due imputati sono stati chiesti dei chiarimenti dal pubblico ministero Annalisa Imparato e dall’avvocato di parte civile Ferdinando Letizia, chiarimenti in merito al lavaggio degli indumenti avvenuto la sera dell’omicidio. Ha negato di aver mai parlato di macchia di sangue “era fango, non sangue, era fango misto a terra, mio fratello era stato spinto ed era caduto”, la teste non è stata in grado di dire l’orario in cui mise in lavatrice i pantaloni, limitandosi a dire che era sera tardi. A contestazione della parte civile Alessandra Moniello ha sostenuto che non fosse insolito fare il bucato a quell’ora. In relazione alla rissa precedente all’omicidio davanti al bar, la testimone ha dichiarato che il fratello era stato preso a pugni in pieno viso. Nel corso dell’udienza vi sono state tensioni tra i familiari della vittima e in particolare la madre di Luigi Izzo, ucciso il sei novembre del 2022 davanti casa a Castel Volturno, non appena ha visto sedersi Alessandra Moniello sul banco dei testimoni le ha gridato “prego attrice, fai il teatro”, per poi scoppiare in lacrime. La Corte era presieduta dal giudice Antonio Riccio che ha rinviato il processo all’udienza del 27 dicembre per sentire il consulente della difesa sulle tracce ematiche.
gmm