CERCOLA – In una chiesa gremita di gente uno scroscio di applausi ha accolto la bara di Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Maria Francesca delle cinque piaghe a Casoria.
Tutto il paese avrebbe voluto rivolgere l’ultimo saluto al 19enne, molte persone sono rimaste all’ esterno della chiesa. Gli amici hanno urlato più volte il suo nome tra lacrime e rabbia. Poco prima dell’ingresso in chiesa della bara, gli amici con t shirt bianca a bordo di scooter hanno suonato con insistenza i clacson. Uno di questi ha mostrato la maglietta da portiere che Santo indossava nella squadra del Micri, maglia che è stata adagiata sulla bara portata a spalla dagli amici. “Santo, numero uno”, è stato l’urlo della folla. “Signore, paralizza le mani di chi vende pistole così facilmente e a così poco prezzo. Perchè questo è un prezzo che non si misura”, ha detto nell’omelia Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli. A concelebrare don Tonino Palmese, don Enzo Cozzolino, padre Maurizio Patriciello e padre Fedele Mattera. Dopo la funzione religiosa, Michele Visone presidente del Micri calcio si è rivolto ai giovani: “i nostri no non prendeteli come una negazione, non giratevi dall’altra parte”. Subito dopo un’amica ha letto i momenti di amicizia vissuti in comitiva fino alla tragedia. Lacrime e un lunghissimo applauso per l’ ultimo saluto.