Nella serata del 12 dicembre, un equipaggio Polizia di Stato di Novara – nello specifico della Squadra Volante della Questura – durante l’attività di controllo del territorio, decideva di controllare d’iniziativa un’auto sospetta, in quanto circa due mesi fa una simile era stata ripresa a seguito di un furto esperito presso la cabina delle fototessere di viale Roma. Gli agenti hanno identificato i due occupanti, un uomo e una donna residenti nell’astigiano, e perquisito il veicolo, all’interno del quale trovavano numerosi attrezzi da scasso e una cassa contenente circa duecento euro in monete e banconote di piccolo taglio. I due controllati, inoltre, risultavano avere numerosissimi precedenti penali per piccoli furti in chiese, macchinette e cabine.
Mentre un equipaggio della Squadra Volante accompagnava i due in Questura, un altro effettuava un giro di controllo nella zona di via XXIII Marzo. Poco dopo veniva trovata una cabina per fototessere che risultava danneggiata e dalla quale era stata asportata la cassa raccogli monete. I due agenti potevano anche percepire l’odore di bruciato tipico del metallo tagliato. Dopo aver contattato il responsabile della ditta, che arrivava in Questura e riconosceva la cassa quale componente proprio della cabina di via XXIII marzo, i due presunti ladri venivano tratti in arresto e, dopo la redazione degli atti di rito, rimanevano nelle camere di sicurezza della Questura sino alla mattinata odierna in attesa di giudizio per direttissima. Come riporta la nota dei Carabinieri, al termine della udienza, l’arresto veniva convalidato dall’Autorità Giudiziaria che comminava per entrambi la misura degli arresti domiciliari da espiare presso la propria residenza fuori provincia. Prima di lasciare la città, ai due il Questore applicava anche la misura di prevenzione del divieto di ritorno nel Comune di Novara.