“In occasione della nostra quarta manifestazione organizzata sotto la sede del ministero della Salute per consegnare al ministro una proposta normativa volta a superare lo stato di crisi del 118 e più in generale dei medici convenzionati del servizio di emergenza territoriale, si è verificato un increscioso episodio di inspiegabile sgarbo istituzionale”. Lo afferma il presidente nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenze emergenza sanitaria, Paolo Ficco.
“A differenza delle altre volte – spiega Ficco –, nessuno ha voluto o potuto riceverci, nonostante avessimo inoltrato la richiesta di prassi in largo anticipo: un torto nei confronti dei nostri referenti nazionali e regionali arrivati a Roma da ogni parte d’Italia, ma anche un pessimo segnale politico-istituzionale nei confronti di tantissimi medici dell’emergenza che, dopo aver rischiato la vita durante i momenti più drammatici della pandemia, sacrificandosi con turni massacranti, spesso in carenza di dispositivi di protezione, si aspettavano quantomeno di poter consegnare una cartellina con le proposte ed avere un breve, sereno, confronto con qualche funzionario del ministero”.
“Così non è stato e non senza rammarico ne prendiamo atto, auspicando una spiegazione plausibile e non, come è avvenuto fino ad oggi da parte del Ministro della Salute, quale massima autorità istituzionale della Sanità italiana”; conclude il presidente del Saues.