Laura Lieto, vicesindaco e assessora all’Urbanistica del Comune di Napoli, ha illustrato all’aula del Consiglio Comunale lo stato dell’arte del progetto di rigenerazione del Real Albergo dei Poveri, ultimo punto all’ordine dei lavori di oggi. Il progetto del grande edificio di piazza Carlo III è al centro di una cabina di regia con il Ministero della Cultura, con un finanziamento di cento milioni di euro previsto nell’ambito del PNRR e l’affidamento ad Invitalia, nell’ambito di un accordo quadro a cui ha aderito il comune di Napoli, così come avvenuto per altri grandi comuni. Architettura, servizi di ingegneria, strutture e sicurezza, queste le attività oggetto del piano, anche se manca ancora il progetto vero e proprio, che sarà pronto entro dicembre 2023. Il finanziamento servirà per operare su una parte dell’edificio, che occupa una superficie complessiva di 150 mila metri quadrati, e consentirà di ristrutturare una parte dell’edificio, la corte centrale, la corte occidentale e tutto il piano terra, dal lato di piazza Carlo III e da via Tanucci, e ad arredare la parte ristrutturata. Le scelte sulle cose da fare sono nate da un confronto col territorio, ha precisato Lieto, e i luoghi saranno destinati ad attività sia permanenti che temporanee, creando una grande infrastruttura sociale urbana in costante movimento e in rapporto coi territori per promuovere impegno sociale e trasformazione. Come percorso istituzionale l’assessora ha assicurato che anche sull’Albergo dei poveri si seguirà il modello del percorso fatto con Napoli porta est per il coinvolgimento del Consiglio.
Come riporta la nota del Comune, nel dibattito Fulvio Fucito (Manfredi Sindaco) ha espresso soddisfazione per la possibilità di procedere alla riqualificazione del sito grazie ai finanziamenti disponibili, ma è giusto che il Consiglio sia coinvolto nel progetto per poter contribuire alla discussione e rappresentare le istanze del territorio. Per Nino Simeone (Napoli Libera) sarà importante un confronto in commissione Infrastrutture con l’assessora sulle azioni messe in campo e condividere le scelte fatte. Simeone è poi intervenuto sulla necessità di un intervento a livello governativo sulla decisione di non assegnare più a Napoli i finanziamenti per il potenziamento della rete dei trasporti, una scelta che si auspica possa essere rivista nell’interesse della città. Salvatore Guangi (Forza Italia) su quando segnalato dal consigliere Simeone rispetto alla mancata assegnazione dei finanziamenti per i trasporti alla città di Napoli, ha annunciato il massimo impegno del suo gruppo per avere chiarimenti e scongiurare questa evenienza. Toti Lange (Misto) ha lamentato il mancato coinvolgimento del Consiglio su una scelta che riguarda una delle sfide principali che qualificherà la città nei prossimi anni. Ancora non è chiaro il ruolo della collaborazione tra pubblico e privato. Per Gennaro Acampora (Partito Democratico) il rischio è di riempire il sito di troppi contenuti e di non dargli una vera vocazione. Sarebbe, invece, meglio partire da quello che già esiste, sperimentando un’integrazione tra le diverse parti e anime della città, aprendo luoghi a quanti vivono il disagio sociale, alla cultura, alla formazione, ed evitando di farlo diventare un luogo disconnesso dal resto della città, dove collocare ciò che non trova posto altrove. Gennaro Rispoli (Napoli Libera) ha ricordato la missione originaria e utopica dell’Albergo dei poveri, lamentando la mancata apertura ai consiglieri comunali nella pianificazione delle scelte. È importante che il futuro progetto tenga conto delle tante anime di questo luogo e va garantita una sorveglianza attiva da parte dei cittadini attraverso l’accesso ai cantieri, per garantire trasparenza, e un cronoprogramma preciso degli interventi. Impostazione proficua, per Massimo Cilenti, e questo può essere il grande impegno dell’amministrazione, certo il finanziamento non è sufficiente per fare tutto ma almeno si può cominciare, avviando però subito la riflessione sulla destinazione dei luoghi. Da condividere l’idea di una commissione consiliare che segua tutti i passaggi che riguardano il progetto.
Rosario Andreozzi (Napoli solidale Europa Verde) ha ribadito che non è disposto a dare una delega in bianco alla giunta da parte del Consiglio comunale su un tema sul quale non c’è stato alcun coinvolgimento. Sui grandi progetti della città, ha ricordato, servono le buone pratiche, percorsi condivisi anche sul destino degli abitanti di queste strutture. Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde) ha chiesto all’amministrazione di abbandonare l’affannosa ricerca di idee, con la successiva difficoltà di farne una sintesi. Non va dimenticato, per il consigliere, che vi è il vincolo di uso sociale. Va costruita un’idea unitaria di destinazione d’uso, ha spiegato, ma soprattutto va affrontato il tema della sostenibilità economica nel tempo. Gennaro Esposito (Manfredi Sindaco) ha evidenziato la necessità di discutere in Consiglio di questo pezzo della città, che ha definito la ‘Porto Alegre’ napoletana, sulla cui regolarizzazione si gioca la sfida futura dell’Amministrazione comunale. Per Salvatore Flocco (M5S) va data dignità abitativa ai cittadini che abitano all’interno dell’albergo dei poveri. Su questo è necessario fare un raccordo tra i vari assessorati per trovare una soluzione. Propone di realizzare un ambulatorio sociale 24h da inserire nella struttura e il trasferimento degli uffici della Polizia locale della Municipalità III.