Questa mattina alla presenza del procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello, e del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro è stato presentato un report relativo alla “Terra dei Fuochi“, che evidenziava come “la mortalità e l’incidenza per tumore della mammella sia significativamente maggiore tra le donne dei comuni inclusi nella terza e quarta classe dell’indicatore di esposizione a rifiuti (livello di rischio da rifiuti maggiore) rispetto ai comuni della prima classe, meno impattati dai rifiuti”.
Si riscontra dunque una relazione causale, o anche concausa, tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati sul territorio dei comuni delle province di Napoli e Caserta ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi, e l’insorgenza di alcune patologie, come il tumore alla mammella, l’asma, le varie forme di leucemie, le malformazioni congenite.
“Un maggior rischio per alcune patologie nei comuni maggiormente impattati da siti di rifiuti” questo quanto emerso dallo studio svolto in attuazione dell’accordo di collaborazione scientifica tra la Procura di Napoli Nord in Aversa e l’Istituto superiore di sanità.