I militari della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza di circa 110 milioni di euro di crediti d’imposta relativi al “Superbonus 110%” ad un Consorzio operante nel settore.
Perquisizioni e sequestri nei confronti di altri soggetti coinvolti nell’inchiesta, presso le residenze di 21 persone, le sedi di 3 enti o società nonché sequestri preventivi di crediti presso 16 soggetti tra istituti finanziari, società e persone fisiche. Interessate non solo la Campania ma anche le regioni Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto e sono state svolte anche con il contributo dei Reparti della Guardia di Finanza dislocati nelle rispettive sedi.
Il Consorzio, attraverso una rete di procacciatori, si sarebbe proposto nei confronti di privati cittadini interessati a effettuare i lavori rientranti nell’applicazione del superbonus, facendo stipulare loro dei contratti per ‘appalto lavori con cessione del credito d’imposta’ e chiedendo la consegna della documentazione necessaria, salvo interrompere subito dopo i rapporti ovvero eseguire solo attività di carattere burocratico; ricevuti i contratti, il Consorzio avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti dei privati committenti in cui si faceva riferimento a uno stato di avanzamento lavori per una percentuale non inferiore al 30%. Solo a seguito di richiesta di informazioni da parte di alcuni reparti del corpo, i soggetti privati riscontravano nel loro cassetto fiscale la presenza delle suddette fatture, emesse a fronte di lavori mai eseguiti, cui erano correlate successive cessioni di crediti a favore del Consorzio, precedute dalla comunicazione dei commercialisti che avrebbero apposto il visto di conformità; le prescritte asseverazioni tecniche sui lavori svolti dal Consorzio, che sarebbero state rilasciate da professionisti abilitati, presentavano rilevanti anomalie, evidenziate dalla competente Agenzia.