Napoli, incontro con il Comitato No Fly Zone: la situazione

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La commissione Ambiente del Comune di Napoli, presieduta da Carlo Migliaccio, ha incontrato con l’assessore all’Ambiente, Paolo Mancuso, i rappresentanti del comitato No fly zone e di Assoutenti per discutere dei problemi legati all’inquinamento prodotto dall’aeroporto di Capodichino.

Il comitato No fly zone e Assoutenti Campania Mobilità hanno evidenziato le numerose e storiche criticità dell’aeroporto napoletano. La scelta di integrare Capodichino con l’aeroporto di Salerno Pontecagnano non risulta sufficiente a realizzare un sistema adeguato ai bisogni della regione: Pontecagnano, infatti, presenta delle oggettive limitazioni che ne vanificano il contributo alla gestione dei flussi regionali. Lo scalo di Grazzanise, al contrario, potrebbe integrare in maniera efficace la rete aeroportuale campana, sia per traffico passeggeri che traffico merci, ma questa soluzione, individuata inizialmente, è poi scomparsa dalla programmazione. Suscita infine perplessità l’assenza di dati certi sull’inquinamento acustico e da particolato prodotto dagli aerei in entrata e in uscita.

Anche il vice-presidente della Municipalità 7 Giuseppe Grazioso ha sottolineato le varie problematiche che riguardano i cittadini che risiedono nei pressi dell’aeroporto: il traffico veicolare, il trasporto dei carburanti per gli aeromobili e l’inquinamento ambientale e acustico. Sarebbero auspicabili, quindi, interventi compensativi, come l’installazione di nuove alberature e aree verdi. Il ruolo del Comune sull’aeroporto è limitato, ha precisato l’assessore all’Ambiente Paolo Mancuso, alla partecipazione a una commissione tecnica con GESAC e gli altri stakeholders per le procedure anti-rumore. All’interno di questa commissione, diverse iniziative per diminuire i passaggi di aeromobili sul centro cittadino sono già state avviate. Rimane, tuttavia, la complessa esigenza di contemperare interessi contrastanti: da un lato, la vivibilità dei cittadini, dall’altro lo sviluppo economico trainato dal turismo. Ora il primo passo è raccogliere tutti i dati che attestano i livelli di inquinamento ambientale e acustico, in modo da poter portare nuovi elementi nell’interlocuzione con Gesac.