NAPOLI – Napoli è una città anticamorra. Nella storica sala dei Baroni del Maschio Angioino, si è tenuta oggi la seduta straordinaria del consiglio comunale dedicata alla celebrazione della nuova giornata contro l’influenza della camorra, prevista per domani, 11 ottobre.
Con la presenza di 30 consiglieri e numerosi ospiti istituzionali, l’evento ha rappresentato un forte segnale di impegno condiviso nella lotta contro la criminalità organizzata. La presidente del consiglio comunale, Enza Amato, ha aperto la seduta, sottolineando l’importanza della delibera approvata all’unanimità lo scorso luglio su proposta del consigliere Catello Maresca, per l’istituzione di questa giornata.
In apertura, lo scrittore Maurizio De Giovanni, presidente del Premio Napoli, ha ricordato come, soprattutto per i giovani, “leggere sia la cura per immaginare una storia diversa” e allontanarsi dalla strada e dai suoi pericoli.
Tutti in piedi e in silenzio, poi, quando la consigliera comunale Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente di un agguato di camorra, ha dato lettura dei nomi di tutte le vittime del territorio campano.
La Clemente ha ricordato che “nel nostro territorio si contano più di 200 vittime innocenti: madri, padri, figli e figlie di questa terra, completamente estranee alle dinamiche di malaffare, vittime innocenti che hanno perso la vita in quella che è una vera guerra civile a bassa intensità. Noi – ha aggiunto – abbiamo il dovere di ricordarle tutte perché i nomi sono importanti perché quando i nomi diventano numeri togliamo dignità alle persone. A loro – ha concluso – e a tutte le vittime, di cui non conosciamo ancora il nome, va la nostra memoria e il nostro impegno”.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha evidenziato l’importanza della giornata come occasione di confronto tra istituzioni, ribadendo che la camorra evolve velocemente, più di quanto riescano a fare le istituzioni. Manfredi ha sottolineato il ruolo di Napoli in prima linea nella lotta alla criminalità, attraverso misure come i sistemi di videosorveglianza e il riutilizzo dei beni confiscati per la rinascita dei quartieri. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di investire nell’educazione per contrastare l’abbandono scolastico e creare opportunità di lavoro, senza le quali è impossibile costruire un futuro migliore.
Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha sottolineato come la lotta alla camorra non debba essere confinata in un angolo, rassegnandosi. Ha ricordato i passi avanti fatti, con 150 interdittive antimafia adottate finora, e l’importanza di unire le forze, coniugando l’azione amministrativa con il potenziale sociale e creativo della città.
Nel corso della seduta sono intervenuti inoltre l’assessore regionale alla Legalità, Mario Morcone; Rosa Annunziata, sostituto procuratore generale della Corte d’Appello; Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli; Giovanni Leuci, capo della squadra mobile di Napoli; Giuseppe Tindaro Costa per l’Arma dei Carabinieri ; Ciro Esposito, comandante della Polizia Locale di Napoli ; il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra; il presidente dell’associazione UNICA, Raffaele Aiello; il presidente Fondazione Polis, don Tonino Palmese; il referente regionale di Libera in Campania, Mariano Di Palma; il vicepresidente dell’Unione Industriali Napoli, Guido Bourelly; Nicola Ricci, segretario generale CGIL Napoli e Campania e Camilla Iovino, segretaria regionale UIL Campania.