Si è svolta ieri nel Porto di Napoli la manifestazione di solidarietà al popolo palestinese per protestare contro il transito della nave che, partita da Livorno, viaggia per traportare armi ad Israele.
Davanti all’Autorità portuale sono giunti in quasi quattromila, tra napoletani e palestinesi residenti in Italia. Erano partiti da piazza del Plebiscito, dove la folla si è radunata dalle 16. “Palestina libera” è il grido pronunciato a più riprese per accendere i riflettori sui bombardamenti israeliani che stanno colpendo la Striscia di Gaza.
“Non si può parlare di guerra – spiega Omar, in Italia da 43 anni e membro della comunità palestinese campana – perché si scontrano un popolo povero e l’esercito più potente del mediterraneo. Stanno morendo donne e bambini, hanno bombardato il palazzo della stampa internazionale. Questa escalation nasce dalla decisione della Corte costituzionale di sgomberare dalle loro abitazioni famiglie palestinesi nei sobborghi di Gerusalemme per favorire l’insediamento dei coloni israeliani. E’ da 73 anni che assistiamo alla cacciata dei palestinesi nel silenzio della Comunità internazionale”.