Il Napoli batte il Torino 1-0 e intanto si porta a +4. La partita decisa da McTominay.

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Torino-Napoli 0-1 (0-1) Torino (3-5-2): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Coco, Masina (31′ st Sosa); Pedersen (1′ st Lazaro), Ricci, Linetty (19′ st Vlasic), Gineitis, Vojvoda (31′ st Karamoh); Adams, Sanabria (19′ st Njie) (1 Paleari, 17 Donnarumma, 13 Maripan, 21 Dembele, 61 Tameze, 80 Balcot). All. Vanoli.    

Napoli (4-2-3-1): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera, Anguissa (42′ st Folorunsho), Lobotka, Politano (30′ st Spinazzola), McTominay, Kvaratskhelia (35′ st Neres), Lukaku (42′ st Simeone) (14 Contini, 25 Caprile, 5 Juan Jesus, 6 Gilmour, 16 Marin, 23 Zerbin, 26 Ngonge, 81 Raspadori). All. Conte.   

Arbitro: Fabbri.    

Reti: nel pt 31′ McTominay.    

Angoli: 7-4 per il Napoli Recupero: 1′ e 3′.    

Ammoniti: Walukiewicz, Pedersen, Coco, Anguissa, Ricci per gioco falloso.    

Spettatori: 25.060 (incasso non comunicato).

(Nella foto: McTominay)

La partita – Un gol di McTominay permette al Napoli di battere il Toro e di allungare momentaneamente sulla concorrenza in vetta alla classifica. Conte supera l’amico ed ex collaboratore Vanoli, i granata restano in partita fino al 90′ ma non riescono nella rimonta e nel primo tempo falliscono un’incredibile occasione con Coco.

Conte punta sui titolarissimi, Lukaku è il riferimento offensivo con Politano e Kvaratskhelia a supporto. Per Buongiorno è una sfida speciale, al primo ritorno da avversario dopo una vita vissuta in granata, e il grande ex fa coppia con Rrahmani tra Di Lorenzo e Olivera, mentre Anguissa e Lobotka formano la cerniera in mediana.

Vanoli sceglie di rinunciare a Vlasic ma non azzarda il tridente, anzi preferisce un centrocampo più di muscoli che di qualità con Gineitis e Linetty insieme a Ricci. Anche Lazaro parte fuori con Pedersen e Vojvoda coppia di esterni, in attacco invece viene confermato il tandem Sanabria-Adams. Ed è proprio lo scozzese ad avere subito un’occasione d’oro su cross di Gineitis, ma spreca con un colpo di testa a lato. Il Napoli ci impiega una ventina per entrare davvero in partita, il primo squillo è di Kvara che di destro non inquadra lo specchio. Poco dopo, la traiettoria ancora del fantasista sembra quella buona, ma trova la deviazione di Lukaku. La squadra di Conte cresce, tra il 23′ e il 24′ Milinkovic-Savic è decisivo con due parate di reattività sul georgiano e sul belga. I partenopei continuano a crescere e aumentano la pressione, il vantaggio arriva alla mezz’ora con McTominay che beffa il portiere granata con un sinistro potente sul primo palo.

La Maratona chiede al Toro di tirare fuori agli attributi, oltre a proseguire nella contestazione al presidente Cairo con cori e diversi striscioni (“Queste le tue soddisfazioni, ora la nostra: togliti dai cogl….” Il messaggio al patron che nelle prossime ore supererà Orfeo Pianelli come numero uno più longevo alla guida del club), e la squadra sfiora il pari: Sanabria va da Adams, il suo cross è perfetto per Coco che però incespica clamorosamente a pochi metri dalla porta vuota. Walukiewicz e Pedersen chiudono il primo tempo da ammoniti, Vanoli comincia la ripresa con Lazaro al posto del norvegese e all’ora di lancia Njie e Vlasic per Sanabria e Linetty.

E’ il Napoli, però, a sfiorare il raddoppio, con Milinkovic-Savic che si supera sul colpo di testa ravvicinato di Olivera. Conte aspetta fino al 75′ per le prime sostituzioni, le mosse sono Spinazzola e Neres per Politano e Kvara. Il Toro prova a buttare il pallone in avanti ma la difesa azzurra alza il muro, Simeone entra e per poco non trova il raddoppio mentre il gol di Neres è annullato per fuorigioco.

Il Napoli si porta a quota a 32 e a +4 sulla concorrenza in attesa dei posticipi, Buongiorno si prende l’abbraccio dei suoi ex tifosi andando a salutare la Maratona al termine della gara. I granata, intanto, restano in crisi e collezionano l’ottava sconfitta nelle ultime dieci uscite ufficiali. E la sfida di Marassi contro il Genoa fissata per sabato prossimo diventa una sfida da non fallire per evitare di ritrovarsi in zone di classifica pericolose.