La Giunta di Napoli approva 4 delibere per legalità e inclusione: al via sgomberi, contributo di 5mila euro per fasce deboli e condominio sociale
Casa: Giunta approva 4 delibere per favorire legalità e inclusione: al via sgomberi di appartamenti occupati, contributo di 5mila euro per fasce deboli e condominio sociale a via S. Nicola al Nilo.
Come riporta la nota del Comune, si tratta di un pacchetto di quattro delibere che regolamentano il tema casa in città per sciogliere nodi storici. Lo ha approvato la giunta comunale – su impulso del sindaco Gaetano Manfredi – per delineare una strategia finalizzata a ripristinare la legalità e allo stesso tempo a salvaguardare i diritti delle fasce sociali più deboli. A lavorare in forma congiunta alla predisposizione di questi strumenti innovativi l’assessore all’Urbanistica Laura Lieto, l’assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese, l’assessore al Patrimonio Pier Paolo Baretta e l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu. Nei prossimi giorni verranno rese note le modalità con cui gli utenti potranno accedere ai servizi previsti da tali misure.
Innanzitutto, la giunta Manfredi ha elaborato una serie di criteri oggettivi con cui dare priorità all’esecuzione degli sgomberi in autotutela: si procederà nelle prossime settimane, infatti, alla “liberazione” degli appartamenti occupati illecitamente come regolarmente denunciato dal legittimo avente diritto oppure certificato dall’autorità competente. Sono una ventina i casi accertati ufficialmente dall’Amministrazione, tra questi il condominio di via Egiziaca a Pizzofalcone. Approvata poi l’erogazione di un sostegno una tantum a coloro ai quali non sarà possibile fornire supporto per rimanere nella casa occupata sino a questo momento: si tratta di un voucher di circa 5mila euro a famiglia per un totale di 500mila euro da appostare in bilancio. Per rientrare tra i possibili destinatari di contributi o per poter aderire al condominio sociale, la giunta ha inteso individuare alcuni indicatori di vulnerabilità. Nasce, quindi, a Napoli il condomino sociale, un progetto di welfare di comunità – alla cui ideazione hanno fornito un contributo fattivo i consiglieri comunali Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi – che intende superare i classici modelli assistenziali adottando un approccio partecipativo dei condomini volto a sviluppare reti sociali di sostegno basate sul reciproco aiuto. L’obiettivo concreto è dare risposta al bisogno legato all’abitare promuovendo contemporaneamente azioni che favoriscano l’inclusione sociale e promuovano forme di solidarietà tra persone, famiglie e generazioni. La prima sperimentazione sarà realizzata nella struttura di Via San Nicola a Nilo che già dal 1995 fu istituita dal Comune di Napoli per venire incontro al bisogno abitativo di anziani soli in un contesto protetto. I destinatari di questi progetti sono gli anziani soli o in coppia che risultano assegnatari in via definitiva degli alloggi siti nella struttura; accanto ad essi sono accolti nel condominio sociale nuclei familiari in condizioni di particolare disagio socio-economico e che presentano situazioni di fragilità sociale e socio-sanitaria con particolare riferimento alle famiglie con figli minori. Tali cittadini abitano temporaneamente negli alloggi e sottoscrivono “la Carta Solidale del Condominio” che contiene le regole generali per la corretta convivenza e si impegnano in azioni di solidarietà e reciprocità a partire dalle risorse delle fragilità di cui ciascuno è portatore. Le attività potranno riguardare azioni di sostegno personalizzato a specifici abitanti del condominio sociale, come il disbrigo di pratiche e piccole commissioni, l’accompagnamento presso servizi o strutture, la compagnia in determinate fasce della giornata, così come azioni di tipo comunitario come momenti di convivialità, aggregazione, svago, organizzazioni di servizi condivisi.
“Ritengo che questa sia la forma moderna e più giusta di fare Welfare garantendo alle persone con fragilità di essere al centro di una progettualità coinvolgente per superare non solo il problema delle abitazioni, ma anche quello della solitudine”, il commento dell’assessore Trapanese. “E’ un esperimento di innovazione sociale che apre a una nuova idea di residenzialità nel centro storico e ne alimenta la tradizionale mixité socio-culturale, in un contesto a forte pressione turistica sempre meno ospitale per i gruppi a basso reddito”, aggiunge l’assessore Lieto. Per De Iesu “si tratta di un approccio efficace per coniugare ripristino della legalità e attenzione alle fragilità”. Per Baretta “l’insieme delle delibere approvate costituisce un primo importante passo nella definizione di una politica per la casa: dare soluzioni al disagio abitativo e sostenere le situazioni difficili, in un quadro di ripristino della legalità, è la risposta alla particolare emergenza nella quale versa la nostra città”.