L’indagine, scaturita da una dettagliata denuncia della madre della vittima, che si è immediatamente rivolta ai Carabinieri dopo aver scoperto che il proprio figlio stava intrattenendo delle conversazioni in chat a sfondo sessuale con un adulto.
Il 30enne ha adescato il ragazzino attraverso Telegram e Whatsapp, inviandogli foto intime e tentando di ottenere dal ragazzino esibizioni pornografiche attraverso videochiamate e messaggi. Il 30enne è stato arrestato con l’accusa di adescamento di minorenni, tentata pornografia minorile e detenzione di materiale pornografico. Testimoni, perquisizioni e sequestri di apparecchiature informatiche, hanno consentito di rinvenire, nello smartphone del 30enne, un ingente quantitativo di materiale pedo-pornografico, circa 114 immagini e 136 video.