Sono 18 reperti di rilevante interesse archeologico, sequestrati ad un collezionista privato, in quanto provento di reato, restituiti dal Nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Napoli alla locale Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (Abap) per l’area metropolitana di Napoli. I beni, databili tra il V ed il III secolo a.C., sono prevalentemente costituiti da vasellame prelevato da corredi funerari antichi, come crateri, anfore, skyphoi, unguentari, hydriai, ollette e gutti.
Rinvenuti inoltre nella disponibilità dell’indagato diversi manufatti di area mesoamericana importati illecitamente. Le indagini, condotte dal Nucleo Tpc di Napoli in collaborazione con l’Arma territoriale del Gruppo carabinieri di Torre Annunziata sviluppate anche attraverso i canali internazionali delle rappresentanze diplomatiche estere e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, hanno permesso di acclarare l’illecita provenienza dei beni oggetto della presente restituzione, tutti riconducibili a scavi archeologici clandestini ed al traffico illecito di beni culturali. Di fondamentale importanza per le indagini è stato inoltre l’ausilio della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando carabinieri Tutela patrimonio culturale, che può contare sul database di opere d’arte da ricercare più grande al mondo, contenendo oltre 1.200.000 oggetti asportati e quasi 56mila furti denunciati.