NAPOLI – “Malgrado il riconoscimento giudiziario, in due gradi di giudizio, della colpa la compagnia assicurativa del condominio ha deciso di sottrarsi alla mediazione negando alla famiglia di Salvatore il diritto a una chiusura dignitosa di questa dolorosa vicenda”. A renderlo noto sono gli avvocati Sergio e Angelo Pisani, legali della famiglia di Salvatore Giordano, lo studente morto nel luglio 2014 a causa del crollo di un fregio dalla Galleria Umberto I di Napoli.
“Dopo oltre un decennio di battaglie legali, – spiegano i due avvocati – la mediazione era l’ultima occasione per garantire alla famiglia di Salvatore un minimo di giustizia riparatrice. Le tre assicurazioni coinvolte – quella del condominio, del Comune e quella del responsabile Giovanni Spagnuolo – avrebbero potuto in tal modo dividere l’importo del risarcimento, evitando ulteriori logoranti contenziosi. Ma le Generali, in un atteggiamento di chiusura totale, ha deciso di voltare le spalle alla giustizia e alla memoria di un ragazzo innocente, scegliendo di non partecipare alla mediazione”.
“Questa cinica scelta – aggiungono – non è solo un affronto ai genitori di Salvatore, che da anni chiedono giustizia per il figlio, ma anche un clamoroso danno di immagine per Generali stessa. Quale messaggio lancia questa decisione? Che anche di fronte a un fatto conclamato e a una responsabilità accertata, le compagnie assicurative possono eludere gli obblighi morali e giuridici con cavilli burocratici e strategie dilatorie?”.
