I Carabinieri della Compagnia di Monza, in raccordo con le due Procure della Repubblica di Monza e Busto Arsizio, competenti sulle attività di P.G. condotte dall’Arma – hanno concluso una operazione antidroga, che ha visto tra Seveso (MB) e l’Aeroporto di Malpensa (VA), il sequestro di 16 kg. di cocaina, 800 grammi di hashish e l’arresto di due fratelli (rispettivamente di anni 43 e 47), ritenuti essere i detentori e custodi dello stupefacente.
Il blitz è scattato all’alba quando i militari, monitorando tramite telecamere i movimenti degli indagati, inquadravano uno dei due fratelli uscire di casa con un grosso zaino che, una volta caricato sull’autovettura, veniva portato presso un terreno di proprietà di una Parrocchia del Comune di Seveso, e lì nascosto in un box agricolo sotto chiave. La circostanza appariva subito sospetta ai militari, considerando che l’uomo risulta estraneo a qualsiasi iniziativa della comunità parrocchiale, pertanto i militari ricostruivano il tragitto effettuato e individuavano il box: una volta entrati, rinvenivano all’interno del borsone lasciato poco prima 7 kg. di cocaina, 542 gr. di hashish e 21.400 € in contanti. Il giorno dopo, l’indagato, ritornato sul posto e realizzato di essere stato scoperto, decideva per una precipitosa fuga prendendo il primo volo di sola andata per l’Albania. Tuttavia i Carabinieri riuscivano a rintracciarlo presso lo scalo di Malpensa, dove aveva già superato il check-in ed era già a bordo dell’aereo in pista, dal quale in collaborazione con la Polizia veniva fatto discendere. Accompagnato a terra, veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto e tradotto presso il carcere di Busto Arsizio (VA) a disposizione della locale Procura della Repubblica.
Le operazioni sono proseguite con la perquisizione domiciliare a carico del fermato, consentendo di recuperare altri 280 gr. di hashish occultati in cantina. Le ricerche venivano estese anche alla residenza del fratello, anch’essa in Seveso, il quale, all’interno del garage, nascondeva 9 kg di cocaina, occultati in una cassaforte abilmente interrata nel pavimento e sulla quale erano stati piazzati degli armadi per occultarla. Al termine delle operazioni quest’ultimo veniva arrestato in flagranza di reato e tradotto presso l’istituto Penitenziario di Monza a disposizione della Procura della Repubblica di Monza. Si stima che il quantitativo sequestrato, verosimilmente destinato alle piazze di spaccio di Monza e della Brianza, una volta immesso nel mercato avrebbe fruttato oltre 1.500.000,00 euro. Lo stupefacente sarà inviato presso i laboratori dell’Arma per le analisi qualitative. Entrambi gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza irrevocabile, termina la nota della Questura.