NAPOLI – Il ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato 1.810.000 euro alle università della Campania nell’ambito dell’Avviso Pro-ben 2024 per promuovere progetti relativi al benessere psicologico degli studenti.
Le risorse, si legge in una nota, sono destinate ad un partenariato di atenei il cui capofila è l’Università degli Studi di Napoli Federico II. “I fondi nazionali dell’Avviso Pro-ben 2024 ammontano a 20.067.329,50 euro che si aggiungono ai 35 milioni del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per promuovere iniziative a favore dell’inclusione degli studenti, con riferimento in particolare all’attivazione o al potenziamento di servizi di supporto come gli sportelli antiviolenza – si spiega – I finanziamenti mirano a consolidare la promozione di pratiche, modelli, servizi e strumenti per un’adeguata risposta a condizioni di fragilità emotiva, disagio psicologico e a favorire il contrasto alle dipendenze. Le risorse, in particolare, puntano a consentire il proseguimento delle attività virtuose già pianificate, così da potenziare gli effetti ed impatti nel medio e lungo periodo”.
Nello specifico i fondi sono così ripartiti: all’Università degli Studi di Napoli Federico II sono stati assegnati 290.000 euro in qualità di capofila del partenariato; all’Accademia di Belle arti di Napoli 120.000 euro, al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli 120.000 euro, alla Scuola Superiore Meridionale 120.000 euro, all’Università degli Studi di Napoli ‘Parthenope’ 170.000 euro, all’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ 170.000 euro, all’Università degli Studi di Napoli ‘L’Orientale’ 170.000 euro, all’Università degli Studi di Salerno 280.000 euro, all’Università degli Studi del Sannio 200.000 euro e all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa 170.000 euro.
“Abbiamo il dovere di agire di fronte a un disagio diffuso tra gli studenti, un fenomeno che non può e non deve essere ignorato – afferma Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca – Le fragilità dei giovani, accentuate dal periodo pandemico, richiedono attenzione e risposte concrete. Non possiamo permettere che gli studenti siano schiacciati dagli errori, che fanno parte di qualsiasi percorso formativo. La storia della scienza ci insegna che anche gli sbagli possono essere terreno fertile per intuizioni straordinarie”.