Presentata a Milano, nel corso dell’evento “Le città possibili” organizzato da Fondazione Italia Digitale in collaborazione con Municipia SpA-Gruppo Engineering, la ricerca che Human Company ed Enit hanno commissionato all’Istituto Piepoli con l’obiettivo di misurare le propensioni degli italiani verso le vacanze open-air nel corso del 2021 e 2022. È emerso che il 56% degli italiani è stato in vacanza nel 2022 e che un quinto di essi, circa il 19%, ha scelto una struttura outdoor per vivere una vacanza in libertà. La ricerca ha esplorato anche l’impatto del digitale sul popolo delle vacanze: scendono del 3% le prenotazioni effettuate direttamente presso la struttura, mentre salgono del 5% quelle effettuate tramite app o portali di prenotazione.
“Abbiamo presentato questa ricerca a Milano – spiega Livio Gigliuto, Direttore Generale Fondazione Italia Digitale e Vicepresidente Istituto Piepoli – anche per mettere in evidenza il lato turistico della città e l’impatto del digitale sul comparto nel Paese. Ne viene fuori come il processo di digitalizzazione sia passato da mero strumento di scelta di una destinazione a modo di vivere le località turistiche. Ad esempio, le prenotazioni avvengono non direttamente dai siti delle strutture ricettive, ma da portali aggregatori. Questo vuol dire che sta cambiando il modo di vivere le vacanze, dando un messaggio anche alle amministrazioni locali che devono iniziare a digitalizzare i servizi per le persone che arrivano in città: pensiamo alla mobilità, alla comunicazione e molto altro. Il messaggio che lanciamo da Milano è che occorre ampliare la gamma dei servizi digitali offerti dalle città ai suoi visitatori”.
Martina Riva, Assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano: “Milano sta facendo passi avanti sul turismo. Negli anni è diventata una città molto attrattiva e non più solo per il business, basti pensare che oggi il 60% dei visitatori arriva per motivi di piacere. Un dato che conferma quanto il capoluogo lombardo sia una meta di grande interesse turistico. Uno scenario frutto di un percorso di promozione che la città ha affrontato anche grazie al supporto del digitale, ad esempio attraverso la sempre più strutturata comunicazione sui social network. L’obiettivo ora è quello di sviluppare un data marketing hub per la raccolta e l’analisi di dati sui visitatori della città, con un focus sugli aspetti comportamentali e sull’impatto territoriale. Grazie all’analisi dei dati riusciremo sempre più a capire quale tipo di offerta presentare ai visitatori in modo da essere in linea con i loro bisogni e in grado di indirizzarci verso una proposta sostenibile, inclusiva e di qualità”.
Secondo Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano: “Il digitale è un’opportunità per la pubblica amministrazione che, utilizzandolo, può migliorare i servizi al cittadino e rendere più veloci i procedimenti, favorendo, così, lo sviluppo delle città. È uno strumento davvero importante per le politiche culturali e turistiche. Il turismo ormai viaggia sul digitale in tutto il mondo e sostiene anche i progetti digitali che rientrano nella programmazione dei musei e delle mostre e permette di raggiungere una platea potenziale di visitatori quasi infinita, anche fuori dagli orari di apertura degli istituti. Nel campo della cultura il digitale è una vera e propria frontiera: gli artisti hanno già iniziato da tempo a utilizzare il mezzo digitale per esprimersi cogliendo come sempre in maniera efficace la novità dello strumento e la versatilità espressiva che offre. A Milano nascerà il primo museo nazionale di arte digitale, che punta sui linguaggi artistici che ruotano intorno a questo universo”.
Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano: “Le infrastrutture digitali migliorano la qualita’ dell’esperienza dei cittadini e semplificano i processi anche se ci sono regole che, talvolta, non consentono appieno di sfruttarne le potenzialità’. Esistono tecnologie che ci permettono di lavorare e vivere in modo diversove le città si devono adattare a questo: immaginate, ad esempio, i cambiamenti possibili per un’amministrazione che guarda alla ‘citta’ in 15 minuti’”.
Stefano De Capitani, presidente di Municipia-Gruppo Engineering: “Lo scopo de ‘Le citta’ possibili’ è promuovere un momento di incontro con gli amministratori locali per dare risposte concrete ai bisogni dei territori attraverso le nuove tecnologie, diffondere la cultura del digitale e garantire ai cittadini servizi pubblici sempre più efficienti. Il digitale, fino a qualche anno fa, era qualcosa di cui si occupavano i tecnici. Oggi, invece, è pervasivo e la digital transformation sta cambiando l’esperienza d’uso di strumenti e servizi da parte delle persone. Per questo i Comuni devono credere nell’innovazione e agire per abbattere il digital divide. Anche in questo i privati rappresentano dei partner strategici”.
Francesco Nicodemo, portavoce di Fondazione Italia Digitale: “Come Fondazione ci siamo dati l’obiettivo di rendere il digitale ‘popolare’: un servizio utilizzabile da tutti, democratico e trasparente. Il tour nelle città italiane sta funzionando proprio perché è chiaro l’obiettivo di voler raggiungere tutti i cittadini attraverso il digitale e in questo il contributo degli Enti locali è fondamentale”.