Il gip di Milano ha convalidato le accuse per Alessandro Impagnatiello, il killer 30enne della compagna incinta Giulia Tramontano, togliendole la vita a coltellate e cercando più volte di bruciare il cadavere. Il gip, contestualmente, ha escluso l’aggravante della premeditazione e ha ritenuto di far cadere anche l’aggravante della crudeltà sottolineando che “l’azione omicidiaria non risulta, allo stato, caratterizzata da particolare pervicacia, tenuto conto del tipo di arma utilizzata e del numero e dell’entità dei colpi inferti”.
Come riporta Skytg24, le accuse a carico dell’uomo sono omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso. Disperata la madre: “Mio figlio è un mostro, lo so. Io chiedo perdono. Chiedo perdono, da madre, a tutta la famiglia per aver fatto un figlio così. Come fai a perdonare? Alessandro pagherà, quello si, ma è imperdonabile”. L’avvocato di Impagnatiello al termine dell’interrogatorio di convalida del fermo tenutosi a San Vittore, ha detto che il 30enne ha confermato la confessione dell’omicidio e ha aggiunto particolari che riguardano l’ultima fase dell’accoltellamento e ha detto che ha agito perchè sotto stress per la doppia relazione e senza complici. L’avvocato ha poi aggiunto che il suo assistito, dopo aver confessato, gli ha ripetuto: “L’unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita”.