Ancora non si riesce ad individuare l’origine dei miasmi che dalla zona industriale di Giugliano si propaga ai territori vicini. Ieri notte la puzza si è sentita nei dintorni di Parete. Le associazioni ambientaliste, attraverso il comitato Kosmos che riunisce diverse associazioni dei comuni a Nord di Napoli, chiamano alla mobilitazione i cittadini delle comunità che da anni sono vessate dai roghi tossici e ora anche da una puzza che entra nelle case soprattutto nelle ore notturne. Il giorno della mobilitazione generale è il 26 settembre quando quattro cortei partiranno da quattro punti diversi (Giugliano, Qualiano, Parete e Lago Patria) per confluire tutti insieme nel mercato ortofrutticolo di Giugliano.
Intanto anche l’Arpac sta collaborando ad individuare il problema dei miasmi, mentre la Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo contro ignoti.
L’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente della Campania fa sapere di aver “potenziato il monitoraggio della qualità dell’aria, con l’invio di un laboratorio mobile entrato in funzione nel territorio di Qualiano lo scorso 9 settembre e con il posizionamento di campionatori passivi e di una centralina meteo nel territorio di Parete (Caserta), strumenti che si aggiungono alla stazione di monitoraggio stabilmente operativa presso l’impianto Stir di Giugliano”.
L’Arpac ha anche intensificato nei comuni interessati, in sinergia con le forze dell’ordine, “le ispezioni presso le aziende potenzialmente sorgenti di emissioni odorigene. Infine, si è puntato a coinvolgere i cittadini nella descrizione e localizzazione dei fenomeni, con la distribuzione di schede di rilevazione alla popolazione di Parete, con la collaborazione della Polizia municipale, e l’avvio di un profilo Telegram per raccogliere e sistematizzare le segnalazioni”.
“Gli inquinanti finora monitorati dal laboratorio mobile – spiega Piero Cau, dirigente dell’Unità operativa di monitoraggio della qualità dell’aria – sono il benzene, il metano, gli idrocarburi non metanici e totali, l’ozono, il biossido di zolfo, l’idrogeno solforato, il toluene, lo xilene, il monossido di carbonio e il PM2.5. Al momento i parametri rilevanti nel caso in esame non hanno superato il limite di legge né evidenziato per ora criticità significative, mentre gli andamenti sono coerenti con quelli osservati nella centralina fissa installata presso lo Stir di Giugliano. Si tratta di dati interessanti che vanno valutati e interpretati nell’insieme, con tutti gli altri già acquisiti o di cui si prevede l’acquisizione: il periodo monitorato è ancora troppo breve per poter trarre delle conclusioni“.