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Metteva a rischio la salute degli operai e li sottopagava, arrestato imprenditore

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CASTELLAMMARE DI STABIA – Blitz dei carabinieri della sezione operativa e radiomobile, degli uomini dell’ Ispettorato del lavoro di Napoli e dei Forestali che hanno sequestrato un capannone di 200 metri quadrati soppalcato in via Schito a Castellammare di Stabia. I militari hanno arrestato un imprenditore sanzionato per 75mila euro.

E’ il titolare di un’azienda di gestione rifiuti. Quando i carabinieri sono arrivati, dentro c’erano il proprietario, un 32enne del posto, e i due operai. I tre stavano tagliando con un flex alcuni motori, degli alternatori e delle parti meccaniche e stavano bruciando parti in plastica con un cannello a gas, per recuperare il rame contenuto all’interno. Nessuno di loro indossava mascherine o protezioni. Altri rifiuti pericolosi e in fiamme erano nel cassone di un tir parcheggiato nel piazzale. I due operai, di 40 e 54 anni, lavoravano a nero per cifre tra i 150 e i 200 euro a settimana per sei giorni a settimana, senza alcuna protezione nonostante maneggiassero anche materiali pericolosi senza aver seguito corsi di formazione e non erano sottoposti alla visita medica periodica; erano esposti a rischio elettrico, in luoghi di lavoro non conformi e con attrezzature prive di conformità d’uso. Nel capannone i militari hanno trovato rifiuti speciali pericolosi e non, plastiche, metalli, olii esausti, alternatori elettrici, parti di motori di frigoriferi e altri elettrodomestici; stoccati anche rame e pezzi di auto per circa venti metri cubi; all’esterno, altri 80 metri cubi di rifiuti pericolosi in sette grossi sacchi di plastica. L’azienda era priva di autorizzazione amministrativa e ambientale, non erano presenti idonei sistemi di scarico, di immissione in fogna, di filtraggio per l’emissione in atmosfera e di protezione dei rifiuti dagli agenti atmosferici; l’imprenditore non aveva nemmeno effettuato le valutazioni sul rischio sulla salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ora dovrà rispondere di impiego di manodopera in nero in condizione di bisogno e realizzazione di discarica abusiva

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