NAPOLI – Sono ritenuti coinvolti nella maxirissa tra due baby gang che lo scorso maggio, nel centro storico di Napoli, vide fronteggiarsi napoletani e stranieri armati di coltello.
Un obbligo e due divieti di dimora sono stati notificati dai carabinieri tra Napoli e provincia a tre 19enni, un napoletano, un egiziano e un tunisino, su disposizione del gip che ha emesso le misure cautelari su richiesta della Procura.
I tre ragazzi sono stati individuati grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza e nella rissa risultano coinvolti anche dei minorenni. Il napoletano rimase gravemente ferito da alcuni fendenti durante quegli scontri, avvenuti a pochi passi da vico San Giovanni Maggiore e a cui presero parte una trentina di giovanissimi.
Quella notte in cinque rimasero feriti – due tunisini e tre napoletani – tra cui un 29enne estraneo alla rissa, intervenuto solo per separare i ragazzi che si stavano picchiando selvaggiamente. Per lui la prognosi fu di 12 giorni. Nell’ospedale Vecchio Pellegrini il 29enne si presentò con una ferita nella zona addominale che spinse i sanitari a riservarsi la prognosi. Alle forze dell’ordine spiegò che all’esterno del bar dove si trovava quella notte un gruppo di circa trenta ragazzi probabilmente stranieri stavano provocando e offendendo i passanti, lui compreso. In quel frangente si accorse della presenza di un ragazzo a terra che veniva preso a calci e pugni. Mentre cercava di prestargli soccorso disse ai carabinieri di avere avvertito un dolore lancinante e poi di essersi accorso che dall’addome usciva sangue.
Nello stesso ospedale finirono anche un 19enne tunisino (ferite multiple da arma da punta e taglio all’emitorace); un 17enne napoletano (ferita da arma da taglio alla coscia destra). Un 19enne tunisino venne trasportato all’ospedale Cardarelli: durante la rissa venne colpito con arma da taglio all’addome e, infine, un 18enne napoletano riportò ferita lacero contusa alla testa e venne trasportato all’ospedale San Paolo.