Condannare chi rifiuta il vaccino, chi straparla di ‘dittatura sanitaria’ e fa insensati richiami alle leggi razziste è un atto dovuto, dice Liliana Segre. “E’ un tale tempo di ignoranza, di violenza, neanche più repressa, che è diventato maturo per queste distorsioni. E’ una scuola che è stata recepita in cui i bulli sono i più forti”, la riflessione della senatrice a vita, che guardando alle piazze no vax auspica si tratti solo di un fenomeno minoritario.
“Voglio in ogni caso sperare che quei manifestanti rappresentino una minoranza. Perché come si fa a non vaccinarsi con una malattia terribile come questa che ha ucciso senza distinzioni?”. A chi non fa parte di quel mondo No Vax convinto, ma continua ad avere timore del vaccino, Segre ricorda che “la paura si supera”. Insomma, “se l’unica arma per combattere questa malattia è il vaccino, non ne conosciamo altre, e facciamo il vaccino allora. Io non ci ho pensato due minuti a farlo, anzi ero molto contenta. E così si sono vaccinati tutti nella mia famiglia. Non sono un medico, ma credo a quello che mi si dice”. Proprio per essersi vaccinata, Segre è stata oggetto di molti attacchi online.