“Il ciclone posizionato dalla scorsa domenica a sud – sud-est della Sicilia, infatti, sta risalendo verso nord, irrobustendo la propria struttura e trasformandosi seppur lentamente in un TLC (Tropical-Like-Cyclone), o se si preferisce Medicane (da Mediterranean – Hurricane), denominato Apollo – ossia in un ciclone che si forma in aree geografiche extra tropicali ma aventi la maggior parte delle caratteristiche di una depressione tropicale, in primis un’elevata simmetricità con associato sviluppo barotropo, con associato sviluppo dell’occhio del ciclone nel centro della struttura barica.
Se evidentemente si sta assistendo, sin dalla tarda serata di ieri, ad una gradita cessazione dei fenomeni sull’intera Sicilia, c’è purtroppo da attendersi, in base all’evoluzione appena descritta, che fenomeni precipitativi di notevole intensità possano riprendere a manifestarsi sulla porzione più meridionale ed orientale dell’Isola dalle prime ore di domani, con amplificazione degli stessi nelle aree morfologicamente “sopravento” rispetto alla direzione di provenienza delle masse d’aria più instabili. Le fenomenologie precipitative saranno accompagnate da venti molto intensi che ruoteranno in senso antiorario intorno al minimo ciclonico e proverranno di conseguenza da nord est, provocando un deciso incremento del moto ondoso. Allo stato attuale, i modelli evidenzierebbero, nella giornata di domani, un estensione spaziale delle fenomenologie più significative anche sul settore ionico della Calabria meridionale, in ulteriore possibile risalita di latitudine verso i restanti settori calabri”. Lo ha dichiarato in questi minuti, Massimiliano Fazzini, geologo, climatologo e Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale.