MADDALONI – Sembra ieri, eppure sono trascorsi dieci anni di vita di un viaggio iniziato alla cittadella di Maddaloni, per arrivare oggi sul corso Primo ottobre. Un percorso di impegno, passione e speranza.
Antimo Suppa ha festeggiato con i suoi stretti collaboratori i primi dieci anni dalla fondazione dell’associazione l’Albero della vita. È stato celebrato un traguardo che riempie il cuore di orgoglio: i nostri primi dieci anni di volontariato nella nostra amata città. È stata una serata speciale, trascorsa con semplicità, tra sorrisi, ricordi e riflessioni. Tuttavia il pensiero non poteva non tornare a coloro che hanno lasciato un’impronta indelebile nell”organizzazione e che oggi non sono più con noi.
Ricordati con profonda gratitudine il preside Michele Vigliotti e il colonnello Antonio del Monaco. Quest’ultimo, per tutti, è sempre rimasto “il colonnello,” nonostante i suoi importanti ruoli in politica.
La loro dedizione, la loro visione e il loro esempio hanno contribuito a far crescere “L’Albero della Vita,” rendendola ciò che è oggi. E insieme a loro, il pensiero è andato a tutte le persone che, nel corso degli anni, hanno donato tempo, energia e cuore per costruire qualcosa di grande.
Sappiamo bene che fare volontariato nella nostra città non è sempre facile. Spesso ci troviamo a fronteggiare ostacoli, critiche gratuite e momenti di sconforto che ci fanno pensare, anche solo per un attimo, di mollare tutto. Ma poi succede qualcosa: il sorriso di un bambino, la gratitudine di una persona anziana o semplicemente il senso profondo di fare la cosa giusta. E allora ci ricordiamo perché siamo qui. Perché il nostro impegno può davvero rendere la vita meno amara, per qualcuno, anche solo per un istante.
Ci siamo posti delle domande importanti.
“Cosa abbiamo fatto in questi dieci anni?”
La risposta è sotto gli occhi di tutti. È nei risultati concreti, tangibili, che parlano per noi. La sala “Franco Imposimato” e l’Emporio della Legalità e Solidarietà “Angela Eliso e Domenico De Lucia” – entrambi beni confiscati alla criminalità organizzata – ne sono un esempio. Questi luoghi non sono solo spazi fisici, ma simboli di riscatto e di speranza, che offrono opportunità e sostegno alle fasce più fragili della nostra comunità.
“Cosa vogliamo fare per il futuro?”
La risposta è semplice: tanto. Continuare a costruire, a crescere, a servire. Farlo sempre nel rispetto della legge, delle regole e della dignità della persona, con un impegno a 360 gradi.
Infine, un grazie di cuore ai nostri sostenitori, che sono il nostro motore silenzioso. Grazie per la vostra vicinanza, per il vostro supporto e per la vostra disponibilità, sempre pronta e attenta. È grazie a voi che possiamo guardare avanti con speranza e determinazione.
Dieci anni sono solo l’inizio di un cammino che vogliamo percorrere insieme, passo dopo passo.
Grazie a tutti, di cuore.
Certamente oggi l’Albero della vita fondato da Antimo Suppa e da tantissimi altri volontari è
uno dei punti di riferimento di Maddaloni, aiutando costantemente centinaia di famiglie in difficoltà.
(Carlo Pace)