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Lusciano, la Farfalla accusa: “variante in corso d’opera” sospetta per i marciapiedi di via delle Margherite. Interessata l’ANAC

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LUSCIANO (Rosa Amalfi) – Domanda: i fondi derivanti da un ribasso d’asta possono essere utilizzati per correggere eventuali errori progettuali? Insomma, quello che dovrebbe essere un risparmio per la collettività può essere riutilizzato per sanare un eventuale errore di progettazione il cui costo – evidentemente – dovrebbe ricadere sul tecnico che ha redatto il progetto e non sull’intera cittadinanza?

Sono le domande che da qualche giorno si pongono i cittadini di Lusciano e, per essi, gli attivisti del “Laboratorio politico-sociale UniAmo Lusciano-la Farfalla” che queste domande – appunto – hanno posto, nero su bianco in una lettera-esposto, al sindaco Giuseppe Mariniello e, per conoscenza, all’assessore ai lavori pubblici, Maria Consiglia Conte; al responsabile tecnico del procedimento, architetto Nicola Costanzo; ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, attraverso il presidente del consiglio e i capigruppo; al comandante della Polizia comunale e, infine, ma non ultimo, al segretario comunale.

Le domande derivano – nemmeno a ricordarlo – dalla gestione del progetto relativo agli interventi di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico in via Marconi e via delle Margherite. Progetto del valore complessivo di 2,4 milioni di euro che è, appunto, interessato da una variante in corso d’opera, che si sarebbe resa necessaria – come si diceva – per una “carenza” o, meglio, per “errori” progettuali ed esecutivi, come scrivono i mittenti.

Nella sostanza, infatti, il dissesto dei marciapiedi realizzati in via delle Margherite sarebbe stato causato da errori di progettazione e realizzazione (assenza di un massetto di sottofondo e relativa rete metallica di ancoraggio, mancata attenzione ai livelli delle caditoie delle fogne, mancata vigilanza nell’esecuzione dei lavori, eccetera) e, dunque, non certo da eventi qualificabili come “imprevisti ed imprevedibili”. Eventi ultimi, in definitiva, per cui è attivabile – a norma di legge – la procedura di variante in corso d’opera. E che, a monte del dissesto, via siano probabilmente errori di progettazione e non cause di forza maggiore, emergerebbe anche dal fatto che i nuovi marciapiedi non rispettino – questo il senso di un’altra domanda pure contenuta nella lettera inviata agli amministratori comunali e maggiori responsabili dell’apparato burocratico del Comune – “i requisiti tecnici e dimensionali stabiliti dalle normative nazionali e internazionali, al fine di garantire sicurezza e accessibilità per tutti i pedoni, inclusi quelli con disabilità o mobilità ridotta”.

Del resto, non a caso, in un comunicato stampa emesso a sostegno dell’azione di ricorso, “il Movimento accusa l’ex ufficio tecnico, diretto dall’architetto Sergio Maggiobello, di superficialità per non prevedere l’intervento dei marciapiedi”; nonché “critiche anche alla giunta Esposito, di cui Maria Consiglia Conte (attuale assessore ai lavori pubblici, ndr) era vicesindaca, per una gestione ritenuta approssimativa”.

Della vicenda, interessata l’Anac.

(Nelle foto: sullo sfondo il palazzo dell’Anac. A sinistra Giuseppe Mariniello e Maria Consiglia Conte. A destra Filippo Ciocio)

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