LA STORIA DI P.M. – Lusciano è il paese, forse, con il più alto tasso di speculazione edilizia in Italia. Una vicenda che inizia nel lontano 1999, con l’approvazione del Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) trasformato subito in residenziale, andando ben oltre le intenzioni iniziali. E già allora si parlava di irregolarità e speculazioni su terreni, alcuni dei quali appartenenti all’ASL e ad oggi non ancora pagati.
Il marchio di origine fu impresso dal noto costruttore Francesco Saverio Emini che, in quel periodo, tesseva relazioni pericolose con ambienti della criminalità organizzata. Il quale, per preservare infine i propri legami con la camorra, finì con l’accusare politici e camorristi e fece fallire la sua società, “Emini Costruzioni”. Ma non finì qui. Entrarono in gioco i nipoti.
Con la successiva consiliatura le mani della grande speculazione non si fermarono, arrivando a provocare lo scioglimento del consiglio comunale dell’ex sindaco Isidoro Verolla di cui facevano parte non solo l’ex sindaco Nicola Esposito, ma anche quello attuale, Giuseppe Mariniello. Né le cose cambiarono quando arrivò come sindaco Luciano Fattore, che infatti approvò una nuova operazione speculativa su un altro terreno a poche ore dalla scadenza. E anche in quella giunta sedevano sempre loro, Giuseppe Mariniello, sindaco di oggi, e Nicola Esposito, il precedente sindaco di allora.
La vicenda, poi, si fece ancora più intricata con la caduta di Luciano Fattore e l’elezione a sindaco, nuovamente, di Nicola Esposito, che sempre con “un” Mariniello all’interno della maggioranza e con altri membri dell’attuale amministrazione comunale (l’attuale presidente del Consiglio e l’attuale vicesindaco) diedero il via libera al Piano Urbanistico Comunale (PUC) avviando una trasformazione edilizia ancora più selvaggia e su vasta scala. La speculazione, infatti, grazie anche alla pratica della permuta, raggiunse livelli tali da far prefigurare un accordo diffuso ed insormontabile di interessi privati e pubblici. Sicché, una buona parte della minoranza Esposito passò con Mariniello e un’altra parte con Esposito. E crebbero anche le tensioni con il mormoriccio. L’ambiente si ritrovò sotto pressione e le voci di irregolarità si moltiplicarono: con le rotture si assistette anche al più classico “fuggi fuggi”.
È in questo contesto, dunque, che Giuseppe Mariniello, personaggio di lunga presenza sulla scena politica locale (non solo personalmente ma anche attraverso suoi familiari) recentemente ha deciso di candidarsi a sindaco, risultando eletto. E, però, la situazione edilizia di Lusciano non è cambiata, anzi, decisamente peggiorata.
La speculazione edilizia prosegue senza sosta. I tecnici lavorano in un clima di tacito accordo, con l’intento di non intralciarsi l’un l’altro, c’è spazio e business per tutti. Le imprese continuano a permutare in maniera massiccia, mentre gli abbattimenti e le ricostruzioni sono passati da quattro a quindici. I confini delle proprietà, come le altezze degli edifici, risultano praticamente ignorati.
Lusciano, oggi, appare come un vero e proprio cementificio. Un paese dove si compra e si vende edilizia incessantemente, con le agenzie immobiliari che hanno superato per numero i supermercati. E così gli intermediari, che chiedono 10 mila euro a mediazione. Il paese della cuccagna degli abusi edilizi, che vengono sistematicamente sanati; delle proprietà abusive trasformate in spazi commerciali enormi, come se fosse la cosa più normale del mondo.
La parte più sana e critica della cittadinanza sostiene che “tutti sanno che Mariniello rappresenta la continuità di Esposito”. Licenze edilizie ritirate senza pagare gli oneri concessori con fidejussioni false e non incassate dalla vecchia e nuova amministrazione. Come anche gli allargamenti su altre proprietà che poi i tecnici mediano e risolvono sia in larghezza che altezza, come anche scarichi e allacci in proprietà di altri. Una cosa indecente creata da politici, tecnici e imprese contro i cittadini vittime di questi saccheggio. Una vicenda, però, che non può passare più sotto silenzio e che apre interrogativi inquietanti sul futuro di Lusciano cui un’urbanizzazione selvaggia e al di fuori di ogni regola apre le porte al disastro.