NAPOLI – La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie è la Sicilia con 297 gestori, segue la Campania con 186, la Lombardia con 159 e la Calabria con 147. Libera presenta la nuova edizione del report “Raccontiamo il bene” – Le pratiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
I numeri, le esperienze e le proposte” che racconta, dopo ventinove anni, il Belpaese, dove in silenzio opera una comunità alternativa a quella mafiosa, che lavora e si impegna a realizzare un nuovo modello di sviluppo territoriale. In occasione dell’anniversario della legge n. 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie, Libera ha censito le esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati. Sono 1132 soggetti diversi impegnati nella gestione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, più di 600 associazioni di diversa tipologia, oltre 30 scuole di ogni ordine e grado che usano gli spazi confiscati come strumento didattico e che incidono nel tessuto territoriale e costruiscono economia positiva. Nella ricerca Libera ha ricostruito la tipologia di immobili gestiti dai soggetti gestori: il 18,7% ville, fabbricati su più livelli e di varia tipologia catastale, palazzine; il 17,2% terreni agricoli, edificabili e di altra tipologia (anche con pertinenze immobiliari); il 10,8% locali commerciali o industriali, capannoni, magazzini, locali di deposito, negozio, bottega, uffici.