Lecco, al via la “Staffetta della legalità”: riprodotto l’ulivo di Borsellino benedetto da Papa Francesco

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(COMUNICATO STAMPA) Si è svolta oggi a Lecco nell’Istituto Maria Ausiliatrice l’ultima tappa della “staffetta della legalità”, iniziativa della Fai-Cisl che vede protagonista l’ulivo di Via D’Amelio: la pianta, riprodotta con una potatura denominata “margotta”, è stata interrata nel giardino dell’istituto in memoria dei giudici Falcone e Borsellino e di tutte le vittime delle mafie.


“Un omaggio al loro esempio – ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota – e a tutti coloro che ogni giorno affermano i valori della legalità, della giustizia, della pace. Come sindacato del settore agroalimentare anche noi, come accaduto a tanti cittadini in occasione delle stragi mafiose, ogni volta che denunciamo abusi, sfruttamento, illegalità, ad esempio per liberare i braccianti migranti dai ghetti, ci chiediamo dov’è lo Stato, dov’è la giustizia, e se esiste possibilità di riscatto, ma con questa iniziativa ribadiamo che lo Stato siamo anche tutti noi, con i nostri linguaggi, le nostre scelte quotidiane, le nostre azioni, la nostra fame di verità. Quindi questa staffetta incarna i nostri valori e rafforza le battaglie quotidiane contro il caporalato, la concorrenza sleale, le agromafie, ed è stato davvero emozionante concludere il viaggio incontrando 800 studenti, perché l’iniziativa ha assunto un valore anche fortemente educativo e intergenerazionale”.
All’iniziativa hanno partecipato tra gli altri anche il Sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, il Prefetto Sergio Pomponio, Don Walter Magnoni, responsabile della Comunità Pastorale “Beata Vergine di Lourdes” di Lecco, Sr. Francesca Robustelli, direttrice dell’Istituto Maria Ausiliatrice, rappresentanti della Cisl, della Fai-Cisl e della famiglia Borsellino.
“Per costruire il bene comune – ha detto Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso dalla mafia nel 1992 – non serve essere per forza magistrati o indossare una divisa, serve il contributo della società civile, dei giovani che dicono no alle promesse delle mafie e alle scorciatoie dell’illegalità, ma anche alla sopraffazione, ad esempio anche il bullismo è l’anticamera di una cultura violenta di cui si nutre la criminalità. La verità è che senza il consenso dei giovani la mafia scompare, per questo sono fondamentali lo studio, la cultura, l’umanità: non a caso anche il lavoro di mio padre non è stato burocratico, ha esercitato il suo ruolo con la massima umanità, parlando nelle scuole ed essendo sempre molto presente anche nella vita famigliare”.
La piantina è partita con i furgoni della campagna Fai-Cisl “tutele in movimento”, utilizzati per l’assistenza dei braccianti. Dopo aver viaggiato da Palermo a Roma è stata benedetta da Papa Francesco in Piazza San Pietro e successivamente è giunta a Milano per un incontro nell’Arcidiocesi sui temi della memoria e dell’impegno civile. Con la piantumazione a Lecco, città peraltro interessata in passato da inchieste che hanno svelato investimenti della ’ndrangheta, l’ulivo di Via D’Amelio prende nuova vita in segno di unità del Paese e in omaggio alla cultura della pace, della solidarietà, della giustizia.