TEVEROLA – Il Puc per l’assessore ai Lavori pubblici di Teverola Pasquale Buonpane era “un vestito”, un abito su misura per Pasquale Schiavone che serviva a classificare i suoi terreni in località ‘Madama Vincenza’ in zona B per ottenere il permesso di costruire senza le procedure di lottizzazione.
Un passaggio spregiudicato ideato da Gennaro Pitocchi che non era condiviso da tutti e che aveva provocato contrasti con il capo dell’Ufficio tecnico Ulderico Di Bello, il quale collocava quei terreni in zona C, in un’area edificabile ma con lottizzazione necessaria. Per questa ragione Di Bello viene sostituito in maniera illegittima da Davide Vargas che invece avrebbe legittimato e firmato i permessi a costruire sui terreni di Schiavone. Anche l’architetto Raffaele De Rosa, ex dirigente dell’ufficio tecnico, rivendica di non essersi “sporcato le mani”. In un’intercettazione tra De Rosa e Di Bello, il primo dice al secondo “Vogliono fare tutto all’interno del loro entourage. Hai capito? Nessuno gli deve dire di no, nessuno eeeee, è tutto omertoso, non deve uscire niente all’esterno, cioè è un’organizzazione tipo del clan dei Casalesi, tale e quale”, Di Bello conferma e ironizza “clan dei Teverolesi” e De Rosa replica “ma quelli sono peggio dei Casalesi”. E’ quanto emerge dalle indagini condotte dal procuratore aggiunto Cesare Sirignano e da Procuratore capo Maria Antonietta Troncone della Procura Napoli nord che hanno indagato sul malaffare al comune di Teverola gestito dall’ex sindaco Biagio Lusini, ritenuto il dominus dell’illecita gestione degli appalti, e il primo cittadino in carica Tommaso Barbato.
Giovanni Maria Mascia