“Quella del Vajont fu una strage d’innocenti, dove la natura è stata l’esecutrice, ma la caparbietà degli uomini e l’arroganza nel non riconoscere i limiti della tecnica e della scienza sono state i mandanti.
Le Nazioni Unite nel febbraio 2008, individuarono il disastro del Vajont tra i primi cinque peggiori disastri provocati dall’uomo. L’evento: ore 22:39 del 9 ottobre 1963, una frana di oltre 263 milioni di metri cubi di roccia con un fronte di mille e settecento metri, di cui si conosceva l’esistenza, si stacca dal versante del Monte Toc crollando nel lago artificiale sottostante, realizzato per la produzione di energia elettrica. La massa di roccia precipitando nel lago scaraventa verso l’alto cinquanta milioni di metri cubi di acqua creando un’onda di piena che, superata la diga, s’incanala nella valle sottostante. Pochi minuti e l’acqua, preziosa risorsa per la vita, diventa un maglio di morte che distrugge ogni forma di vita e opera realizzata dall’uomo. Una forza così violenta che cancella dalle carte geografiche il paese di Longarone con tutti i suoi abitanti. Anche i paesi di Erto, Casso e Castellavazzo subiscono danni e vittime. La tragedia del Vajont ha causato 1910 morti tra inermi e inconsapevoli cittadini di uno Stato al quale gli stessi avevano affidato la loro sicurezza e incolumità”. Lo ha affermato il geologo, Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, alla vigilia della grande convention di Roma, in programma da domani al Palazzetto Mattei in Via della Navicella 12 con inizio alle 10.
“La fusione e il conseguente crollo del fronte di un ghiacciaio, una frana in montagna, il crollo di una falesia costiera, una alluvione rientrano tra i normali fenomeni naturali, lenti e inesorabili. Le maggiori tragedie associate ai fenomeni naturali – ha concluso Fiore – accadono quando l’uomo, con il suo superbo comportamento, induce profonde modifiche e interferenze ai delicati equilibri della natura. Così un fenomeno naturale come una frana, un’alluvione, un terremoto, un maremoto manifesta tutta la sua furia devastante amplificata da un operare non rispettoso degli equilibri naturali. L’evento tragico del 9 ottobre del 1963 al Vajont è un esempio da non dimenticare e commemorare ogni anno”. E 30 anni fa nasceva la Società Italiana di Geologia Ambientale. Oggi i temi sono tanti: crisi idrica, fusione dei ghiacciai, cambiamenti climatici, crisi energetica.
I geologi porteranno proposte per il Paese e non solo, anche per il Mondo. “La Geologia Ambientale al servizio del Paese”: oggi, lunedì ore 10, al Palazzetto Mattei, Villa Celimontana, Via della Navicella 12, sede della Società Geografica, Roma. Interverranno: Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana Geologia Ambientale, Claudio Cerreti, Presidente della Società Geografica Italiana, Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi,
Alle ore 10 e 40, il geologo Domenico Calcaterra dell’Università degli Studi Federico II di Napoli renderà noto lo stato delle conoscenze sulle frane in Italia. A seguire: I fenomeni di sinkhole, problematiche aperte, Stefania Nisio (ISPRA); 11.20 Innalzamento del livello del mare, erosione, sommersione e inondazione della fascia costiera in Mediterraneo Giuseppe Mastronuzzi (Università degli Studi di Bari Aldo Moro); 11.40 Difesa dei litorali o difesa delle spiagge Enzo Pranzini (Università degli Studi di Firenze); 12.00 Il rischio sismico in Italia: sospesi tra conoscenza, inerzia istituzionale e fatalismo Gianluca Valensise (INGV); 12.20 Maremoti nel Mediterraneo e in Italia: storia, pericolosità e sistemi di difesa Alessandro Amato (INGV); 12.40 Rischio eruzioni vulcaniche: azioni e interventi di mitigazione Donatella De Rita (già Università degli Studi Roma Tre); 13.00 Mappatura dei rischi idrogeologici e del rischio al cambiamento climatico per le infrastrutture Federico Foria (ETS S.r.l.).
Alle ore 15 intervento di Stefano Ciafani, Presidente Nazionale Legambiente.
Poi alle ore 15.40 Crisi climatica vera o presunta? I risultati delle analisi delle serie storiche più attendibili Massimiliano Fazzini (SIGEA-APS), 16.00 La problematica dell’amianto di origine antropica e naturale Federica Paglietti (INAIL); 16.20 Modelli concettuali multi-sorgente: nuove frontiere 3D a supporto della strategia di bonifica di siti contaminati Paolo Ciampi (Università di Roma Sapienza); Carlo Esposito (Università di Roma Sapienza); Marco Petrangeli Papini (Università di Roma Sapienza), Giorgio Cassiani (Università degli Studi di Padova); 16.40 L’uso integrato dell’analisi composizionale dei dati (CoDA) e della statistica multivariata per la comprensione dei pattern geochimici: il caso studio dei suoli della regione Campania, Stefano Albanese (Università degli Studi di Napoli Federico II); 17.00
Il Rischio Radon: analisi, monitoraggio e tecniche di bonifica Paola Tuccimei (Università degli Studi Roma Tre); Alessandra Briganti (Consiglio Nazionale delle Ricerche, IGAG); Martina Mattia (Università degli Studi Roma Tre) Manuela Portaro (Università degli Studi Roma Tre); Michele Soligo (Università degli Studi Roma Tre),
Alle ore 17.20 – L’impatto antropico sulla geosfera, sulla biosfera e sulla nutrisfera Antonello Senni (ISDE – Medici per l’Ambiente) 17.40 Amianto naturale nell’area mineraria di Monteneve, Val Passiria (BZ): tecniche analitiche di identificazione e caratterizzazione mineralogica di Amosite (Cummingtonite-Grunerite) Francesco Dellisanti, Stefano Magurno, Michelangelo Polisi (Analitica SAS) 18.00 Dibattito e relazione chiusura della sessione Michele Orifici (SIGEA-APS) 18.20 Presentazione Concorso fotografico “Scopri e fotografa i geositi delle regioni italiane” – II Edizione 2022-2023 Salvatore Valletta (SIGEA-APS) – Elisa Brustia (ISPRA
Martedì 11 Ottobre – la seconda giornata con altri e numerosi, prestigiosi interventi: alle ore 12 Proteggere le acque, proteggersi dalle acque Erasmo D’Angelis (Earth Foundation Agenda Firenze).
La grande chiusura con il professore Giuseppe Gisotti, Cavaliere della Repubblica, Fondatore della Società Italiana di Geologia Ambientale.
Al pomeriggio, alle ore 15.30 Geotrekking urbano con escursione inedita aperta alla stampa.
La grande opportunità di entrare, conoscere, ammirare, vedere i Geositi della Città Eterna. Un trekking urbano che inizierà con accompagnamento dei geologi, alle ore 15 e 30 dalla fermata metro Colosseo. L’escursione terminerà entro le ore 17 e 30.