Storicamente la sicurezza del Capo dello Stato, dunque in passato del Re e dal dopoguerra del Presidente della Repubblica, è affidata ai Corazzieri. Questi, pur garantendo in maniera egregia la sicurezza del Presidente nel corso delle attività istituzionali, furono ulteriormente integrati da un dispositivo di sicurezza voluto da Francesco Cossiga. Il Presidente infatti, da sempre vicino ai reparti speciali ed al comparto intelligence, non appena fu eletto al Quirinale, decise di implementare la propria scorta ravvicinata, istituendo all’interno dei Corazzieri stessi un Reparto Sicurezza, con specifici incarichi di scorta e tutela.
La fase di costituzione del “Reparto Sicurezza” vide come protagonista un reparto voluto dallo stesso Cossiga, ossia il GIS, che distaccó al Quirinale tre operatori (un ufficiale e due sottufficiali) che iniziarono ad addestrare trasmettere il personale assegnato al nuovo Reparto. Il compito di questi uomini, super addestrati, era ed è quello di scortare il Presidente in tutte le sue attività istituzionali in Italia e all’estero. In tal senso importante è la collaborazione storica con il comparto intelligence nazionale, il quale mediante le proprie informative mantiene – di concerto con l’Arma e con i reparti di “prevenzione” della Polizia di Stato – costantemente aggiornata la situazione, rilevando gli eventuali pericoli per la sicurezza del Presidente stesso.