NAPOLI – Ordinanza di custodia cautelare in carcere per distruzione di cadavere aggravato dal metodo mafioso. Due pregiudicati sono stati arrestati dalla Polizia nel quartiere di Fuorigrotta, sono accusati di aver rimosso il cadavere di Gennaro Ramondino dal luogo in cui fu ucciso per poi dargli fuoco in una zona di campagna.
Gli agenti hanno eseguito la misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I fatti si riferiscono all’omicidio di Gennaro Ramondino, ventenne considerato uomo di fiducia di un baby boss emergente della camorra partenopea, avvenuto nel quartiere di Pianura lo scorso primo settembre per traffico di droiga. Il giovane fu ucciso a colpi di pistola da un suo amico di infanzia di soli 16 anni, mentre si trovava all’interno di un sottoscala adibito a piazza di spaccio. Per la sua morte, nei mesi scorsi, la Squadra Mobile di Napoli aveva già arrestato sia il presunto autore materiale dell’omicidio, sia un altro soggetto indiziato di favoreggiamento personale e distruzione di cadavere aggravati dal metodo mafioso.
I due pregiudicati arrestati – secondo gli inquirenti – erano presenti al momento e nel luogo dell’omicidio e avrebbero avuto il compito di rimuovere il cadavere, caricato in un’autovettura e portato in una zona isolata di campagna dove avrebbero provveduto alla sua distruzione incendiandolo.