CASERTA – Presidiare il territorio ed estirpare il malaffare nella pubblica amministrazione. Due gli obiettivi che si era dato il colonnello Manuel Scarso, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, all’atto del suo insediamento a Caserta. Il primo è certamente raggiunto, sul secondo ci si sta lavorando.
Bilancio di fine anno, stamattina al comando di via Laviano, per la Benemerita. Tanti i risultati di questo 2024 e tanti, ancora, quelli che verranno. “Siamo presenti su tutto il territorio ed a breve apriremo altre due caserme – ha spiegato il colonnello Scarso -. Siamo tra la gente e cerchiamo costantemente di sburocratizzare il rapporto con il cittadino. Con noi lo Stato si fa persona e, nonostante la carenza d’organico che riguarda non solo Caserta, ma l’intero territorio nazionale, riusciamo ad esserci sempre, anche nelle piccole realtà, a volte difficili da raggiungere”.
Dal 1° gennaio 2024 ad oggi le Centrali operative delle 10 compagnie carabinieri, veri front office dell’Arma, hanno garantito H24 la gestione del pronto intervento 112, ricevendo oltre 215.000 chiamate con una media giornaliera di 589 telefonate, dalle quali sono scaturiti oltre 22.500 interventi operativi.
1200 sono stati gli arresti eseguiti e 5000 le denunce in stato di libertà effettuate.
Il comandante provinciale ha poi voluto sottolineare un particolare dato relativo ai suicidi sventati, ben 14. “Ciò significa che, nel momento del bisogno, si chiamano i carabinieri”.
E’ fuor di dubbio che la maggioranza della popolazione guarda ai carabinieri quasi quale unico presidio di sicurezza, legalità e controllo del territorio. Certo, ci sono anche la polizia di Stato, la Guardia di Finanza. Ma i carabinieri, nel cuore degli italiani, hanno certamente un altro peso.
Lotta alla camorra. “Non permetteremo ai clan di rialzare la testa”
Parte fondamentale dell’azione dell’Arma è poi la lotta alla camorra. “Il problema esiste. Ci sono persone che hanno scontato lunghe condanne ed una volta rimesse in libertà hanno tentato di riorganizzarsi quale associazione a delinquere. La nostra risposta – ha dichiarato Scarso – è stata immediata, a Casal di Principe, a Teverola, a Grazzanise. Non permetteremo ai clan di rialzare la testa”.
Lotta alla camorra che si intreccia con la corruzione e le infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni. E in Terra di Lavoro sono tanti gli enti ed i Comuni coinvolti in tali pratiche. A iniziare dal capoluogo (nel Comune di Caserta è insediata la commissione d’accesso del ministero). Reati che non vengono subito percepiti dalla popolazione (a differenza dei furti e delle rapine) ma che poi compromettono la vita dei cittadini in termini di mancanza di servizi, di spazi per i giovani, di luoghi di cultura e di assenza di lavoro. “Dobbiamo estirpare il male che non si vede – ha dichiarato a tal proposito il comandante – . La corruzione, le infiltrazioni della camorra negli enti pubblici, sono un tumore. Per la corruzione nella pubblica amministrazione apparentemente non c’è una parte lesa. Non c’è percezione di illegalità. Insomma, non si vede, ma il male c’è”.
Tornando ai numeri, dal 1° gennaio ad oggi, la sola Arma dei carabinieri in questa provincia ha acquisito 588 denunce per reati che attivano le procedure previste dal Codice Rosso (maltrattamenti su donne o minori), arrestando 123 persone e denunciandone 395.
Ovviamente attivi, soprattutto in questa fine d’anno, anche sul fronte dei botti illegali. “Volevo sottolineare – ha spiegato il colonnello Scarso – che nel mese di luglio a Francolise abbiamo arrestato 4 persone mentre erano intente a produrre e confezionare illegalmente ordigni esplosivi anche del tipo I.E.D., acronimo di (Improvised Explosive Device), rinvenendo e sequestrando oltre 135.000 ordigni esplosivi e polveri da sparo per un peso di oltre 8.000 kg e un valore commerciale al dettaglio stimato superiore ai 2 milioni di euro”. I controlli proseguono in questi due giorni ed il colonnello ha lanciato un appello “alla prudenza ed alla responsabilità da parte di chi è genitore”. (rita sparago)