DAILY MAGAZINE

Jabil: “salvata” la mensa… fino a marzo 2025

in News by

MARCIANISE – E’ “salva” la mensa allo stabilimento di Marcianise della multinazionale Usa dell’elettronica Jabil. L’azienda ha comunicato che il servizio, che doveva essere interrotto dalla giornata di oggi, proseguirà fino alla fine di marzo 2025, mese entro cui la Jabil ha deciso di cessare l’attività lasciando lo stabilimento di Marcianise, con i 418 addetti, e l’Italia.

La vicenda della mensa faceva da cupo corollario alla vertenza che vede contrapposti da anni i lavoratori e l’azienda; in questi mesi in cui la vertenza sta arrivando all’epilogo, previsto per marzo, i rapporti tra le parti si erano irrigiditi, coinvolgendo anche la mensa. C’era l’Elior, multinazionale francese che gestisce da anni la mensa alla Jabil, che aveva chiesto un aumento del compenso ricevuto da Jabil per fornire ogni giorno il servizio, e l’azienda Usa si era opposta decidendo di interrompere la mensa per la giornata di oggi; in questi mesi ci sono state trattative, cui hanno preso parte anche i delegati sindacali interni riuniti nella Rsu, che alla fine sono riusciti a portare a casa il risultato atteso, con qualche ricaduta positiva anche sui 12 lavoratori Elior; tre addetti, vicini alla pensione, sfrutteranno percorsi pre-pensionistici, per gli altri nove si deciderà a marzo, quando Jabil dovrebbe lasciare Marcianise.

Intanto i 418 lavoratori Jabil sono in attesa della riapertura del tavolo ministeriale, dopo che il precedente aperto nei mesi scorsi si era chiuso alcune settimane fa per il rifiuto dei lavoratori di aderire al piano proposto da Jabil come alternativa ai licenziamenti. Il piano prevedeva la cessione dello stabilimento di Marcianise con i 418 addetti alla Tme Assembly Engineering Srl, nuova società costituita dalla Tme di Portico di Caserta, creata qualche anno fa da un ex lavoratore fuoriuscito da Jabil, e da Invitalia, società del Mef (Ministero Economia e Finanze); ma è statA bocciata dai lavoratori Jabil, memori di quanto accaduto nel recente passato ai loro colleghi che da Jabil sono passati, anche convinti da incentivi in danaro, in altre aziende come Softlab e Orefice, che non hanno però garantito alcuna continuità produttiva (gli oltre 200 passati in Softlab da mesi protestano perché quasi sempre in cassa integrazione e senza prospettive future, i 23 finiti nell’azienda sarda Orefice sono stati licenziati).

Ultimi da...

Go to Top