“In questi primi mesi abbiamo avuto 23 – 24 mm di pioggia contro una media di 63 mm e dunque siamo in deficit di pioggia in tutto il Bacino del Po. Considerato che il Bacino del Po rappresenta il 35% dell’agricoltura in Italia, il 55% della zootecnia, il 55% anche dell’idroelettrico è sicuramente un’area trainante per l’economia italiana. Noi geologi dobbiamo assolutamente entrare nel tema della gestione della risorsa acqua. Il ruolo dei geologi è fondamentale per occuparsi della progettazione e perforazione dei pozzi che purtroppo in molto casi vengono ancora oggi, eseguiti senza la relazione idrogeologica di competenza del geologo, dei grandi laghi, degli invasi artificiali, degli invasi esistenti, della manutenzione per migliorarne la loro efficienza.
Poi abbiamo le problematiche relative alle alluvioni. Nel Bacino del Po abbiamo ben 2500 km di argini da monitorare che possono andare in crisi durante le grandi piogge. Da una parte la siccità ma dall’altra anche la troppa acqua che va gestita stoccandola e gestendola nella regimazione affinché non vada a colpire le aree industriali. Sono temi di natura geologica. Non dobbiamo andare alla ricerca di iniziative sporadiche ed episodiche ma con il contributo del geologo si deve mettere in campo un sistema di interventi strutturali”. Lo ha affermato Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna, termina la nota stampa.