The air one breathes in Israel is that of a conflict destined to last. This is demonstrated, among other things, by the decision of the Home Front Command to close schools in central and southern Israel for the entire week.
In the same way, the opening of shops that do not have direct access to the shelters and the gathering of people have been limited: no more than 10 outdoors and no more than 100 indoors. And this time not for Covid.
The international community is pressing for a rapid return to calm, but positions do not seem to be converging. “The only one so far to side decisively with Israel has been Germany, which has condemned the rocket attacks on Israeli cities and strongly argued that Israel has the right to defend itself. The serious escalation in Israel and the occupied Palestinian territory, including the sharp increase in violence in and around Gaza,” said EU diplomacy chief Josep Borrell, “must stop. Europe is appalled by the large number of civilian deaths and injuries, including children. The priority must be to protect civilians. Last night, 130 rockets were fired from Gaza into Israel, many of which were intercepted by the Iron Dome defence system. The military spokesman said that more than 20 fell inside Gaza territory. At the same time, the army responded by striking more than 600 military targets in the Strip: among them a Hamas tunnel and also infrastructures and command centres. In recent days, the army has reinforced its deployment around the Strip but no decision to proceed with a possible entry into Gaza has yet been taken“.
But on the ground the situation continues to worsen. In the face of more than 1,200 rockets arriving from Gaza – 7 Israeli victims so far, including a six-year-old child hit in Sderot, a balance sheet contained thanks to the Iron Dome defence system – Defence Minister Benny Gantz said that Israel is not ready for a ceasefire.
From the Strip – where the victims number at least 53, “including 14 children and minors, and three women”, according to data from the local Health Ministry – Hamas and Islamic Jihad have raised their sights by launching 15 rockets in the direction of Dimona, where there is an Israeli nuclear site. But also towards Beer Sheva in the Negev and in the evening around Tel Aviv.
Conflitto Israelo – palestinese: Blinken chiede tregua
L’aria che si respira in Israele è quella di un conflitto destinato a prolungarsi. Lo dimostra, tra l’altro, la decisione del Comando del Fronte Interno di chiudere per l’intera settimana le scuole del centro e del sud di Israele. Così come sono state limitate le aperture dei negozi che non hanno accesso diretto ai rifugi e gli assembramenti di persone: non più di 10 all’aperto e non più di 100 al chiuso. E stavolta non per il Covid.
La comunità internazionale è in pressing per ottenere un rapido ritorno alla calma ma le posizioni non appaiono convergenti. Unica per ora a schierarsi decisamente con Israele è stata la Germania, che ha condannato gli attacchi con i razzi contro le città israeliane e sostenuto con forza che Israele ha il diritto di difendersi. “La grave escalation in Israele e nei Territori palestinesi occupati, compreso il forte aumento della violenza dentro e intorno a Gaza – ha detto il capo della diplomazia Ue Josep Borrell – deve cessare. L’Europa – ha proseguito – è sgomenta per il gran numero di morti e feriti civili, compresi i bambini. La priorità deve essere proteggere i civili. Sono stati 130 i razzi lanciati dalla notte scorsa da Gaza verso Israele: di questi molti sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui più di 20 sono ricaduti all’interno del territorio di Gaza. Al tempo stesso l’esercito ha risposto colpendo oltre 600 obiettivi militari nella Striscia: tra questi un tunnel di Hamas e anche infrastrutture e centri di comando. L’esercito in questi giorni ha rinforzato il suo schieramento attorno alla Striscia ma ancora nessuna decisione di procedere con un possibile ingresso a Gaza è stata presa“.
Ma la situazione continua a peggiorare. A fronte di oltre 1.200 razzi arrivati da Gaza – 7 le vittime israeliane finora, compreso un bambino di sei anni colpito a Sderot, un bilancio contenuto grazie al sistema di difesa Iron Dome – il ministro della Difesa Benny Gantz ha detto che Israele non è pronto per un cessate il fuoco.
Dalla Striscia – dove le vittime sono almeno 53, “compresi 14 bambini e minori, e tre donne”, secondo i dati del ministero della Sanità locale – Hamas e la Jihad islamica hanno alzato il tiro lanciando 15 razzi in direzione di Dimona, dove c’è un sito nucleare israeliano. Ma anche verso Beer Sheva nel Negev e in serata attorno a Tel Aviv.