BENEVENTO – Per inquinamento del fiume e per la gestione del servizio idrico integrato, questa mattina il gup Roberto Nuzzo del tribunale di Benevento ha disposto ventuno rinvii a giudizio, ha emesso una sentenza di assoluzione piena ed una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di altri cinque imputati, mentre ha respinto una richiesta di patteggiamento.
Questo in sintesi il dispositivo del gup in merito al procedimento nato dall’inchiesta dei carabinieri del Noe. Ad essere stato assolto ‘perché il fatto non costituisce reato’ il sindaco di Vitulano, Raffaele Scarinzi, difeso dall’avvocato Dario Vannetiello, che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Era accusato di falso in concorso con un tecnico comunale ed un funzionario della Gesesa, perchè nel marzo 2019 avrebbe firmato un’autorizzazione provvisoria allo scarico dell’impianto di depurazione retrodata al 25 gennaio 2019, evitando alle Gesesa una sanzione amministrativa perché l’autorizzazione era scaduta. Il pubblico ministero Maria Colucci aveva chiesto una pena di 8 mesi. Il processo per amministratori, dirigenti e tecnici comunali, amministratori, dirigenti e dipendenti della Gesesa (a giudizio come persona giuridica), titolari e operai di società, titolari e addetti di laboratori di analisi, tecnici Arpac e privati è stato fissato per il prossimo 22 maggio. Al centro dell’inchiesta la Gesesa che avrebbe mentito sulle analisi delle acque e per la legittimità dell’acquisizione del Servizio idrico integrato.