I decessi per il Covid-19 in India sono aumentati di oltre 4mila unità per il secondo giorno consecutivo, e nelle ultime 24 ore il Paese ha registrato più di 400mila casi per il quinto giorno consecutivo. E adesso cresce la pressione sul primo ministro Narendra Modi perché annunci un lockdown nazionale simile a quello imposto durante la prima ondata, lo scorso anno.
Una conferma della gravità della situazione – oltre agli ospedali straboccanti e alla mancanza di ossigeno- è dato dal tasso di positività: è al 22,7%, quando solo un mese fa era del 10,3% (per l’Oms, una pandemia è sotto controllo se il tasso di positività è inferiore alla soglia del 5%). Per ridurre questo tasso, è fondamentale aumentare il numero di tamponi, ma i laboratori indiani sono allo stremo: ci sono lunghe attese per fare i test i cui risultati possono arrivare anche dopo giorni, il che impedisce di controllare la malattia e identificare rapidamente chi è contagiato, isolandolo. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1,8 milioni di tamponi, non sufficienti se si pensa che ad ottobre, quanto c’erano 70mila casi al giorno, si facevano 1,1 milioni di test.