MADDALONI – Fa discutere la vicenda del Comandante dei vigili urbani, Domenico Renga. Il quale – nell’immaginario collettivo – viene accusato di irriconoscenza nei confronti dell’amministrazione comunale.
Nel senso, cioè, di aver risposto – il Nostro – con la richiesta di 132 mila euro a quello che appare essere stato già di un bel premio ricevuto: vale a dire, l’attribuzione dell’incarico di comandante della Polizia municipale. Richiesta, avverso la quale il Comune di Maddaloni si è opposto con l’adozione della delibera di giunta numero 7 del 2025, per costituirsi nel giudizio innanzi alla corte di Appello di Napoli. Giudizio promosso, peraltro, per la seconda volta, dall’attuale responsabile della polizia municipale. Ma ricordiamo i fatti della vicenda, che risale al 2019 o giù di lì. A quando, cioè, al sottufficiale della Polizia municipale viene chiesto, dai Commissari prefettizi del tempo, di svolgere le funzioni di comandante, dal momento che il titolare dell’incarico era stato costretto alle dimissioni (invero spostato ad altro ufficio) essendo stato coinvolto – peraltro senza nessuna colpa, come stabilirà la verità giudiziaria – nell’indagine che aveva colpito l’ex sindaca del tempo, Rosa De Lucia. Dunque, per il compito temporaneamente svolto, il comandante Domenico Renga aveva portato in giudizio il Comune di Maddaloni, chiedendo di vedersi riconosciuti 132 mila euro per aver svolto, tra il 2016 e il 2019, mansioni di livello superiore, vale a dire di dirigente dei vigili urbani. Lo scorso 27 giugno, però, il giudice del lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha rigettato il ricorso, disponendo anzi la compensazione delle spese di lite. Intanto, va detto, con l’insediamento dell’amministrazione De Filippo, il sindaco ha formalizzato l’incarico al Renga, che intanto si è appellato al giudice di secondo grado. Sicché, all’opinione pubblica è apparsa un tantino fuori luogo la reiterata pretesa di vedersi riformata la sentenza pubblicata il 4 luglio scorso, per di più all’indomani di quella che appare un riconoscimento. E’ appena il caso di notare, infine, che a costituire il Comune di Maddaloni in giudizio per resistere alla pretesa del comandante Renga è stata la giunta comunale – assente il sindaco De Filippo – presieduta dal vice sindaco Nicola Corbo.
Carlo Pace