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Incompatibile con il regime carcerario, ai domiciliari boss del clan Contini

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NAPOLI – Arresti domiciliari per Giuseppe Arduino, 36 anni, ritenuto dalla Dda di Napoli un boss dell’Alleanza di Secondigliano ed in particolare del clan Contini, egemone a Napoli e nell’hinterland insieme ai Licciardi ed ai Mallardo.

A disporre la scarcerazione per la misura più tenue dei domiciliari a Castel Volturno è stato il Tribunale della Sorveglianza su istanza del difensore, l’avvocato Guglielmo Ventrone che ha eccepito l’incompatibilità con il regime carcerario, incompatibilità che va comunque verificata nel corso di un anno attraverso controlli preordinati. Arduino è stato condannato a dieci anni di reclusione nell’ambito del maxiprocesso nei confronti di circa cento esponenti dell’Alleanza di Secondigliano. Il 36enne era riuscito a sfuggire al blitz del 26 giugno del 2019, ma i carabinieri lo scovarono dopo una breve latitanza in una villetta di Capaccio, in provincia di Salerno. Di recente è stato colpito da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore della Dda Alessandra Converso per usura e altri reati connessi alla criminalità organizzata napoletana.

gmm

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