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Inchiesta Crypto: droga in Calabria con l’auto e ovuli ingeriti da una donna

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Si è conclusa con successo l’inchiesta “Crypto”, che ha svelato un presunto sistema di narcotraffico internazionale, la cui base operativa era a Reggio Calabria e, in particolare, nella fascia tirrenica della provincia. Fra le persone finite in manette vi è anche un reggino, Antonio Stelitano, 39 anni, il quale, nel corso delle conversazioni intercettate, si lascia andare ad una serie di dichiarazioni che lo mettono in una posizione piuttosto complicata.

Pare che l’indagato viaggiasse in auto oppure utilizzando le cosiddette “donne ovulatrici”, facilitando il trasferimento della droga in Italia, per poi arrivare fino in Calabria. 

Parlando insieme ad un altro indagato, Alex Alcantara, Stelitano spiega di aver trasportato la droga da un luogo non meglio specificato, passando per la Germania. Lì, nonostante avesse un’auto con targa italiana ed avesse sorpassato un’auto della Polizia, non sarebbe stato fermato. La ragione di questa serenità risiede – a giudizio di Stelitano – nell’orario scelto per la partenza: mezzogiorno circa, orario in cui non veniva fermato né sottoposto a controllo dalle autorità tedesche.

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