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INCHIESTA/5. I TRASPORTI REGIONALI Le mani del consigliere Luca Cascone sull’EAV, azienda al top per inefficienze e disservizi

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DI ANTONIO ARRICALE – La giornata, oggi, è iniziata decisamente male per il comparto dei trasporti gestito dalla Regione Campania. E non tanto per l’ennesimo problema tecnico registrato, stavolta, sulla tratta Napoli-Torre Annunziata che, a causa di problemi tecnici – come ha comunicato la stessa azienda che gestisce il servizio, cioè EAV srl – i treni viaggiano con circa 20 minuti di ritardo”, quanto perché il consigliere regionale Luca Cascone, colpito da un’altra tegola giudiziaria, ha rimesso la delega alle Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio nelle mani del presidente Vincenzo De Luca.

Già interessato dall’inchiesta relativa al “caso Alfieri” – il presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, come si ricorderà, è detenuto ai domiciliari per corruzione nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti avviata dalla Procura di Salerno – è lo stesso Luca Cascone a precisare di aver ricevuto un’accusa aggiuntiva a quelle già ricevute, ma “più brutta ed infamante”.

Luca Cascone, ingegnere meccanico, è da sempre non soltanto l’uomo dei Trasporti del presidente Vincenzo De Luca – era stato, nel 2008, già assessore alla Mobilità al comune di Salerno, sempre con lo Sceriffo sindaco – ma anche il direttore tecnico “ombra” dell’azienda Ente Autonomo Volturno, cui è affidata la gestione del trasporto pubblico su gomma, ferro e funivia della Regione Campania. Presso l’azienda di Porta Nolana, infatti, il consigliere regionale ha passato, fino ad oggi, molto più tempo di quello normalmente concesso all’espletamento della carica istituzionale presso l’Assemblea del Centro direzionale di Napoli. E questo perché, diciamoci la verità, il Trimurti Umberto De Gregorio – presidente, amministratore delegato e direttore generale – di EAV srl non se ne è mai effettivamente preoccupato più di tanto, impegnato com’è sempre stato, esclusivamente nel vendere fumo in termini di comunicazione e immagine della società. Immagine, peraltro, contraddetta pressoché giornalmente dalla cattiva reputazione connessa alle proteste dei pendolari e, più in generale, degli utenti.

Cascone, insomma, presso l’Eav ha non soltanto il suo ufficio operativo, ma anche i suoi uomini nei punti aziendali chiave. Nello specifico si tratta dei quattro dirigenti arruolati – sottolineano i sindacati interni – dalle seconde file di Trenitalia, cui sono affidati i servizi del trasporto ferroviario, la manutenzione e la direzione delle autolinee. E sopra ai quali c’è soprattutto il direttore del personale, Alfonso Esposito, sempre proveniente da Trenitalia, dove è funzionario non proprio amato dai dirigenti di quell’azienda, i quali infatti stappano lo spumante quando apprendono – ma è evidente che si tratti delle solite voci maligne che mal sopportano le persone in carriera – quattro anni fa, che ha vinto il concorso di direttore del personale nell’EAV.

Esposito – sia detto per inciso – ha la moglie ben introdotta in politica, essendo nella squadra della segreteria dell’ex presidente della Regione Lazio, oggi europarlamentare ed esponente di spicco del Pd romano, Nicola Zingaretti. Ma, soprattutto, Esposito è assai ben voluto Alfonso Langella, ex segretario generale dei trasporti della Cisl Campania, che purtroppo non è più tra noi. Ad ogni modo, Langella, dal suo canto, è amico fraterno e soprattutto sponsor ed organizzatore della campagna elettorale, nel 2020, dell’ingegnere Luca Cascone, che diventa così consigliere regionale per la seconda volta, con una forte affermazione personale (16 mila 180 voti), raddoppiando quasi i voti della volta precedente (poco più di 9 mila). 

Invero, il primo compito di Alfonso Esposito su preciso input di Luca Cascone, è quello di far fuori innanzitutto Umberto De Gregorio, il Trimurti che nel frattempo è diventato inviso al presidente della Regione e, soprattutto, al consigliere regionale con delega ai trasporti. E, a seguire, la stessa sorte dovrà toccare anche all’ex direttore generale, Pasquale Sposito, a sua volta vincitore di concorso. Ma, per ragioni spesso insondabili della politica, De Gregorio non solo resta al suo posto, ma addirittura si impossessa anche del ruolo di direttore generale, che gli fa lievitare, peraltro, oltre ogni misura lo stipendio. Mentre Sposito viene convinto a dimettersi dal ruolo per il quale ha vinto il concorso, accontentandosi – fatto salvo il portafoglio e restando invariata dunque la retribuzione di 200mila euro all’anno – di diventare direttore operativo centrale, incarico costruito ad hoc.

I tre anni che seguono, nella gestione dell’Eav, saranno ricordati tra in peggiori, non soltanto dagli utenti – come abbiamo ripetutamente sottolineato e visto – ma anche dagli stessi dipendenti dell’azienda di trasporto. Azienda che, ben lungi da essere guidata sulla scorta di precise indicazioni contenute in un piano tecnico, balza puntualmente alle cronache oltre che per i quotidiani disservizi, anche per una gestione del personale che i sindacati non si fanno remora a definire “clientelare”, così come reputano – in diversi documenti – approssimative e sospette le indizioni di alcune gare e l’aggiudicazione delle stesse.

Politiche e scelte gravi da cui si cerca, tuttavia, di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica con licenziamenti immotivati, ingiusti ed illegittimi del personale resistente. Il quale – ovviamente – impugna di volta in volta i provvedimenti davanti al giudice del lavoro, che puntualmente condanna l’azienda a risarcimenti milionari, oltre che alla reintegra nel posto di lavoro.

Il resto è cronaca di oggi.

(5. Continua) (In foto Luca Cascone con Alfonso Langella)

Qui sotto il post pre-elettorale di Langella

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