L’INCHIESTA di ANTONIO ARRICALE – La nuova società – Seri Industrial Spa – che fa capo ai fratelli Civitillo (Vittorio, che è anche sindaco di Piedimonte Matese, Marco e Andrea) e subentra nella proprietà dell’azienda di autobus Industria Italiana Autobus spa è quotata alla Borsa di Milano.
In origine (e cioè, fino ad agosto 2018) la società si chiamava Krenergy Spa e faceva parte di una delle 190 società gestite da Marco Marenco, figura di imprenditore assai controversa e discussa.
Marenco, ex patron della Borsalino (il marchio dei famosi cappelli) viene arrestato ad Asti per la seconda bancarotta più importante avvenuta in Italia dopo quella della Parmalat.
I giudici parlano inizialmente di 12 società diventate poi nel tempo 190, spogliate e mandate in fallimento, con volumi per 4 miliardi e almeno 900 milioni di imposte evase.
Marco Marenco è condannato ancora nel 2022 per altre bancarotte. Insomma, ce n’è di materiale per raddrizzare le antenne, accendere fasci di luce su un’operazione che appare a tutti forse non troppo convincente. Oltretutto, nel corso della trattativa di acquisizione dell’Industria Italiana Autobus spa da parte del gruppo industriale matesino, all’indirizzo del Ministero di Via Veneto erano arrivate a più riprese una serie di segnalazioni e documenti inoltrati da un altro imprenditore che si ritiene danneggiato, per altre vicende, dagli imprenditori che si alternano nei diversi passaggi societari che ruotano intorno al Krenergy spa.
Anzi, di queste perplessità, delle formali “eccezioni” che si potrebbero trarre dal ricco e dettagliato dossier predisposto da questo imprenditore, viene messa al corrente anche la sottosegretaria Fausta Bergamotto. Molisana, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Bergamotto che vanta un passato da assessora al comune dell’Aquila (sindaco è Pierluigi Biondi di Fratelli d’italia) dal 2 novembre del 2022 è sottosegretaria di Stato al Mimit. Ma tutte le lettere, segnalazioni e inviti che arrivano al Ministero cadono – evidentemente – nel vuoto.
Così come, peraltro, poco o nullo credito viene offerto al lunghissimo rosario di interrogazioni che numerosi parlamentari – dall’inizio del 2023 al giugno 2024 – sia alla Camera che al Senato, presentano alle rispettive aule. Interrogazioni dettate dal clima di preoccupazione che intanto, intorno alla compravendita della principale industria di autobus del Paese si è intanto prodotto. Ma anche interrogazioni parlamentari fatte magari anche soltanto per conoscere i motivi, le valutazioni che hanno portato il Ministero dell’Industria, Invitalia e Leonardo a preferire, infine, l’offerta della ex Krenergy spa alle altre. Vale a dire, quella della cordata composta dal Gruppo Sira di Valerio Gruppioni, Maurizio Marchesini (Cavaliere del lavoro e vice presidente di Confindustria, di Marchesini Group), Maurizio Stirpe e Nicola Benedetto; e quella della portoghese Caetano bus.
Interrogazioni, evidentemente, sollecitate anche dai sindacati e sostenute dalle manifestazioni di protesta dei lavoratori che, intanto, si susseguono praticamente tutti i giorni, sia a Bologna che a Flumeri, in provincia di Avellino, sedi rispettivamente del primo nucleo industriale e centro di ricerca e della fabbrica.
“È la prima privatizzazione del governo Meloni, anche se non servirà a fare cassa. La vendita di Industria Italiana Autobus da Invitalia (e Leonardo) al chiacchierato gruppo Seri che produce materie plastiche e accumulatori elettrici (per tacere delle fallimentari imprese in Irpinia). La risposta del Mimit (ex Mise) allo sciopero con adesione al 100% di lunedì è stata la conferma di quanto i 500 lavoratori di Bologna e Flumeri chiedevano non accadesse: il disimpegno dello stato”, scrive il 15 maggio dello scorso anno “Il Manifesto”.
Le interrogazioni parlamentari e le proteste di piazza ricevono, però, soltanto riposte vaghe. Nel contempo, inoltre, emergono altri aspetti che di certo non aiutano a raffreddare le polemiche.
La società casertana in origine aveva la sede legale a Milano, prima in via Corso Monforte 20 e poi trasferita in Piazza Guglielmo Oberdan n.2/A. Quindi è di nuovo Trasferita in via Pietro Verri 8, sempre a Milano. Allo stesso indirizzo dove, peraltro, ha lo studio l’avvocato Andrea Sparano, che pure finisce indagato dalla magistratura, stesso indirizzo dove vi era la sede legale delle società Rise Equity spa e Rise spa società utilizzate per acquisire la KRenergy spa e fatte sparire trasferendo la sede legale a Piedimonte Matese in Piazza Roma dopo averle trasformate in SRL e messe in Liquidazione.
Quindi, arriva la decisione dei Civitillo di trasferire la sede legale a San Potito Sannitico, presso il Centro Aziendale Quercete e dove – sempre incidentalmente – a spulciare tra le carte ci si imbatte nel fallimento n. 42/2022 di La Ital Plastica srl in Liquidazione e nel Concordato Preventivo Liquidatorio n.57/2023 Arco Felice srl in Liquidazione con debiti per milioni di euro.
Concordato, quest’ultimo, rifiutato dal giudice Marta Sodano e dal Commissario giudiziale, la commercialista Rosanna Marotta. Superfluo aggiungere, a questo punto, che sia nel caso di La Ital Plastica srl che di Arco Felice srl si parla di aziende riconducibili sempre ai Civitillo.
Ad ogni modo, va detto che sulla Krenergy le attenzioni di opinione pubblica e autorità di garanzia non erano nuove.
La Consob aveva, infatti, già inserito la società nella black list e, peraltro, l’onorevole e giornalista Mauro Pili, dal 2015 al 2017, aveva ripetutamente richiesto controlli sulla stessa società per supposte operazioni della mafia, che sarebbero avvenute per il tramite dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino.
Così come la società di revisione BDO ITALIA Spa che non ne aveva certificato il bilancio e, dunque, con strascico di cause civili di questa vicenda, cause vinte dalla stessa società di revisione.
E sempre la Consob, inoltre, era arrivata anche a sanzionare alcuni componenti del Consiglio di amministrazione.
Ma tutto questo – si dirà – faceva parte della storia pregressa di Seri Industrial Spa, quand’era, appunto, ancora Krenergy e amministrata da altre persone, non dai Civitillo. E, magari, proprio per questo è stata utilizzata dai nuovi amministratori come scorciatoia per ritrovarsi alla guida di una società quotata.
Insomma, la Krenergy Spa sarebbe stata utilizzata semplicemente alla maniera di un taxi, per fare velocemente un tratto di strada. E sarà sicuramente così. E, però, nessuno può negare che in questa storia ci siano più coincidenze che non fanno molta fatica a diventare indizi. E che questi indizi, poi, possano diventare prove non spetta certamente a noi dirlo, né soprattutto provarlo.
Certo, fa specie constatare – giusto per ricapitolare un po’ il discorso – che l’avvocato Gianluca Brancadoro, di cui già si è detto, ha gestito cause civili per Invitalia e, nello stesso tempo, rappresentava anche la società di San Potito Sannitico nella trattativa con il Mimit e Invitalia e Leonardo.
E che l’avvocato Roberto Maviglia, già nel consiglio di amministrazione della Breda Menarini è dal 2019 presidente del Cda di Seri Industrial spa, vale a dire della società che trattava con lo stesso ministero dell’industria e del Made in Italy, nella veste di proprietario dell’Industria Italiana Autobus spa attraverso le partecipate Invitalia e Leonardo.
E che sempre l’avvocato Maviglia, amministratore dell’industria di pentole Illa Spa di Noceto (Parma) che corre in soccorso alla Visibilia nella vicenda che vede coinvolta la ministra del Turismo, Daniela Santanché, appare anche collegato (solo collegato, beninteso) alla bancarotta della Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa di Torre del Greco.
Insomma, non è che tra tante pentole ci si sia dimenticato, al solito, di fare i coperchi? Si fa per dire, naturalmente. (Nelle foto: Vittorio Civitillo, Daniela Santanché, Fausta Bergamotto e Roberto Maviglia)
(5. Fine – Le precedenti puntate sono state pubblicate nei giorni 18 marzo, 19 marzo, 21 marzo, 24 marzo e, in ogni caso, si possono rileggere seguendo i link in questa pagina).


