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Incandidabilità sindaci, l’Anci: in Campania scelte gravi

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NAPOLI – Ciò che sta accadendo sulla legge elettorale in consiglio regionale fa storcere il naso a tanti e non solo per la questione del terzo mandato di Vincenzo De Luca.

“Mentre la Corte Costituzionale ha stabilito il limite di 20.000 abitanti per la candidabilità al
Parlamento, alcuni consiglieri regionali della Campania brigano per ottenere l’incandidabilità dei sindaci di paesi con 200 abitanti! Una scelta grave e di pochi, che continua a mortificare le aree marginali della nostra regione che conta ben 350 comuni con meno di 5.000 abitanti, dove lo spopolamento e la mancanza di una azione poderosa ci porterà a perdere in poco tempo risorse inestimabili e non riscostituibili”.

E’ quanto sottolinea, in una nota, Stefano Pisani, coordinatore Piccoli Comuni Anci Campania.
“In passato abbiamo assisto alla riduzione del numero dei parlamentari, facendo passare un accentramento del potere delle segreterie di partito come un risparmio di spesa, ma che ha
avuto quale unico effetto il quasi totale azzeramento della rappresentanza delle aree meno popolose del nostro paese – spiega – :Oggi, senza alcuna logica, il Consiglio Regionale della Campania, vieta di fatto ai sindaci dei comuni sotto i 5.000 abitanti di candidarsi ad offrire un’adeguata rappresentanza degli interessi di importanti aree della nostra regione, dei cui molti parlano, ma per i quali poco si è fatto!
Il tentativo di autoconservazione della specie, da parte di pochi, spesso può portare ad effetti ben peggiori di quelli che si è inteso evitare. Una siffatta norma difficilmente potrà reggere ad una impugnazione e a quel punto ci sarà da chiedersi cosa accadrà anche al terzo mandato del presidente De Luca”.

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